PISTOIA – Un concerto ricco di suggestioni per un pubblico di ogni età e con molti motivi di interesse: questa la proposta che la 18^ Stagione Sinfonica, curata dal M° Daniele Giorgi e promossa da ATP Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript, offre al pubblico domenica 26 febbraio al Teatro Manzoni, eccezionalmente in orario pomeridiano, alle 17.

Protagonista l’Orchestra Leonore, che sarà guidata in quest’occasione dal giovane e talentuoso direttore britannico Finnegan Downie Dear, vincitore nel 2020 del Concorso internazionale per direttori d’orchestra “Gustav Mahler” di Bamberg e già lanciatissimo sulla scena internazionale (basti citare, tra le tante, le collaborazioni con la Staatsoper Berlin, la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Göteborg e, nelle prossime stagioni, la direzione di nuove produzioni alla Royal Opera House, al Covent Garden, e al Theater an der Wien). Ad impreziosire il concerto, la celebre pianista Lilya Zilberstein, artista di straordinaria umanità e sensibilità, sulla ribalta internazionale dal 1987 (anno della sensazionale vittoria al Concorso Busoni di Bolzano; ci vollero cinque anni prima che il Premio fosse nuovamente assegnato…), grazie ad un’intensa attività concertistica, discografica e di didatta.

Ad aprire le danze di questo accattivante programma, una originale composizione per orchestra costruita su melodie folk: “Rissolty, Rossolty” di Ruth Crawford Seeger (1901-1953), prima donna americana ad aver vinto il premio Guggenheim nel 1930.

Lilya Zilberstein sarà interprete del Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37 di Beethoven; composto tra il 1800 e il 1803, riscosse un immediato e duraturo successo, divenendo, per tutto l’Ottocento il concerto pianistico beethoveniano più eseguito. Chiude il concerto, uno dei capolavori assoluti del repertorio novecentesco, il mondo fiabesco di “Ma mère l’oye” di Ravel, che riprende il titolo della celebre raccolta I racconti di Mamma Oca di Perrault. Una composizione che certamente permetterà di apprezzare l’espressività e il virtuosismo di Leonore e della direzione di Downie Dear.

In Ravel la musica non solo è mezzo evocativo, ma diventa racconto, narrazione: la Bella addormentata dorme al placido ritmo d’una pavana su accordi dolci e favolosi; un’altra Bella, dalla voce suadente, e una Bestia dalla voce profonda e roca intrattengono al ritmo d’un valzer lento il loro dialogo moraleggiante ma anche sotterraneamente sensuale, alla fine del quale l’incantesimo è spezzato e la Bestia si trasforma in Principe; Pollicino è colto nel momento in cui non trova più la sua traccia di briciole nel bosco… l’ingenua ricerca, l’emozione, la sorpresa del cinguettio degli uccelli che gli fa capire l’accaduto, lo sconforto; Laideronnette, imperatrice di un’esotica terra di sogno, si spoglia per il bagno e prodigiosamente si ode tutto un esile e fantastico tintinnare di mille piccoli strumenti irreali… infine, si è trasportati in un Giardino Fatato, ricco di semplici ma indicibili bellezze.

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