FIRENZE – E’ un percorso tutto da costruire. Con un perimetro ancora indefinito, in attesa del via libera della Commissione Europea, che sulle comunità energetiche rinnovabili prende tempo.

“Ci chiediamo il perché i decreti attuativi sono ancora bloccati”, si domanda Niccolò Marini, direttore di Confcooperative, che è intervenuto al convegno “Comunità energetiche rinnovabili. Il modello di Confcooperative e Federazione Toscana Bcc”. La Toscana, come evidenziato dall’assessore regionale Monia Monni, “è pronta con un numero interessante di Cer. Finché non ci sono i decreti attuativi il lavoro preliminare che stiamo facendo è sì utile ma è appunto preliminare. Per la Toscana ci sono 55 milioni a fondo perduto per realizzare Cer nei Comuni sotto i 5mila abitanti: a queste risorse, come Regione, abbiamo aggiunto 20 milioni per i Comuni sopra i 5mila abitanti”.

I ritardi sui decreti attuativi, ha aggiunto il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, “sono un problema enorme. Ci dicono di correre ma questo è un decreto che aspettiamo da giugno 2022. Vediamo un buon movimento e i Comuni sono al nastro di partenza ma servono i decreti”. Secondo Matteo Spanò, presidente Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, “le Cer sono importanti, rappresentano un modello nuovo di gestione di produzione dell’energia. Appena usciranno i decreti attuativi dobbiamo farci trovare pronti”.

Articolo precedenteRistorazione, allarme per il fenomeno del ‘No show’. Cursano (Confcommercio): “Urgono precise clausole di annullamento delle prenotazioni”
Articolo successivoMicat in Vertice. Quartetto Hagen, una star mondiale brilla alla Chigiana