In aumento i casi di New Delhi in Toscana. I casi, da novembre 2018 sono saliti a 102. Riguardo alla mortalità, l’Agenzia regionale di sanità della Toscana spiega che «i casi sono risultati letali nel 37% dei pazienti con sepsi, percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici». La settimana scorsa, il 18 settembre, il batterio Ndm risultava essere stato isolato nel sangue di 90 pazienti mentre i casi erano risultati letali nel 40%. L’11 settembre erano 75 i casi di infezione, 40% la percentuale di mortalità.

L’assessore Saccardi: «No rischi per comuni cittadini» «È fondamentale ricordare che i comuni cittadini non corrono nessun rischio nel nostro territorio». A dirlo l’assessore alla sanità Stefania Saccardi parlando durante la seduta odierna del Consiglio regionale della proliferazione del batterio ‘New Delhi’ (Ndm). «La klebsiella è un batterio che vive comunemente nell’intestino dell’uomo ed è un cosiddetto ‘patogeno opportunista’, cioè un microrganismo che non infetta a meno che non siano presenti condizioni particolari come un abbassamento delle difese immunitarie. Peraltro si trasmette per contatto e non per via aerea».

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