Con due spettacoli per capire di più noi stessi ridendo fino alle lacrime, torna al Poggio Salamartano di Fucecchio (Firenze), la rassegna di teatro comico “Attacchi di Riso”. La sezione più comica del festival teatral gastronomico Utopia del Buongusto. Giovedì 12 settembre  alle 21,30 si apre con ‘L’uomo tigre’ – Capire tutto in una notte, di e con Andrea Kaemmerle. Giovedì 19 settembre alle 21,30 tocca a ‘Sorellamen’ – La vera storia di tre sorelle finte. Testo e regia di Kaemmerle. Con Valentina Grigò, Irene Rametta, Adelaide Vitolo ed Emiliano Benassai che cura l’adattamento musicale e suona il pianoforte. Due produzioni di Guascone Teatro che firma anche Utopia.

L’Uomo Tigre – Capire tutto in una notte. Fare teatro è arte molto antica ed ha i suoi Dei, i suoi Demoni, le sue regole mai svelate. In questa produzione di Guascone Teatro si assiste alla rivolta di due “personaggi” che con le 100 repliche dello spettacolo Lisciami avevano fatto ridere e sognare pubblico e critica. Adesso il babbo ed Oreste pretendono uno spazio tutto loro, hanno deciso di ribellarsi al silenzio nel quale stavano finendo ed ecco che in una notte insonne due umanità opposte si confessano in modo comico e “squassevole”. Ecco che due eroi del liscio, due pensionati della sagra, due giramondo, arrivano alla vecchiezza con decisioni opposte. Kaemmerle che li ha interpretati entrambi per 7 anni ha sentito il dovere di lasciarli vivere e di ascoltarli. In una notte potrete sentire sulla pelle le folli conclusioni di chi ha vissuto senza mai tirarsi indietro da vizi, facili seduzioni e giudizi avventati. Un gioco molto allegro e sarcastico sulla provincia italiana e sull’essere padri con in cuore l’incertezza di un secolo imbarazzante e in pancia il sentimento di essere imbattibili come l’Uomo Tigre.  Spettacolo ormai cult, perfetto per figli, padri, zii, mamme, nonni, nipoti e cugini.

Sorellamen – La vera storia di tre sorelle finte Sorellamen è uno spettacolo brillante, vorticoso, impetuoso, contagioso, è un salto di un centinaio di anni indietro per raccontare il futuro ai nostri bisnonni. Insomma, una cosa tanto stranamente semplice da essere imperdibile. Galleggiare sulle tempeste della Seconda guerra mondiale cantando come tre donne olandesi col passaporto ungherese che presto saranno tre dive italiane; diventare mito ed immaginario collettivo senza essere mai se stesse. Uno spettacolo che saccheggia a piene mani il mondo del Trio Lescano e dei primi anni della radio. Il pubblico si troverà ad essere divertito testimone di una vicenda tra cronaca e storia, tra provincia e cambiamenti planetari. In scena tre attrici canterine con dinamite in pancia, miele nel cuore e il pepe nelle scarpe.

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