die_antwoordIl 14 giugno all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze, arriva uno dei progetti più atipici e perturbanti che abbiano percorso la scena musicale degli ultimi anni: i sudafricani Die Antwoord, formati dal rapper Ninja, dalla vocalist Yo-Landi Vi$$er e da DJ Hi-Tek, sono davvero un mondo musicale a parte, un’autentica scheggia genialmente impazzita nel pop contemporaneo. La loro è una popolarità che nasce con un album autoprodotto uscito nel 2009 e messo in circolazione gratuitamente nel solo formato digitale (“$O$”, poi rieditato l’anno successivo anche in formato fisico), album accompagnato da una serie di video – primo fra tutti “Enter The Ninja”, ormai sui quindici milioni di visualizzazioni su You Tube – assolutamente folgoranti.

Tra rap e elettronica L’immaginario che caratterizza la band (o la “rap-rave crew”, come loro amano definirsi) è infatti affilato e sfaccettato, e coinvolge sia la sfera audio che le loro scelte a livello di video e, semplicemente, di modo di porsi: in gioco ci sono tensione, adrenalina, cattivo gusto, pacchianerie e una strana forma di morbosità stemperata da una sottile (e tagliente) auto-ironia. Una confezione estetica di livello estremo, che ha sedotto anche registi di culto come Harmony Korine (che ha voluto lavorare con loro e per loro nel mediometraggio “Umshini Wam” presentato in anteprima al SXSW di Austin e facilmente reperibile in rete). La loro è una esasperazione degli stilemi più volgari dell’hip hop immersa però in una specificità distante dai luoghi comuni del rap americano. Di sicuro si tratta di uno dei prodotti più originali di sempre per quanto riguarda l’incrocio tra rap ed elettronica, anche e soprattutto perché rappresenta una critica dall’interno dei meccanismi artistico-sociali del pop mainstream: alle prime ingerenze della Interscope, l’etichetta discografica che li aveva messi sotto contratto dopo l’esplosione di popolarità e che chiedeva loro un nuovo album sufficientemente “commerciale”, la band ha risposto sbattendo la porta. “Ten$ion” (2012) esce per la loro etichetta personale, la Zef Records: una chiara dichiarazione d’intenti sulla consapevolezza della propria missione artistica.

 

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