Danneggiati alcuni vasi di fiori e rovesciati cestini dei rifiuti. E’ il risultato del corteo di cittadini senegalesi che hanno deciso di manifestare in strada ieri sera a Firenze per protestare contro la morte del loro connazionale, ucciso da un italiano sul ponte Vespucci.

L’imam: «E’ il momento del dolore» Partiti proprio dal ponte Vespucci per dirigersi verso la Questura, i manifestanti, si sono poi diretti in piazza della Signoria dove hanno avuto un incontro sotto Palazzo Vecchio con l’assessore al welfare di Palazzo Vecchio, Sara Funaro e l’imam Izzedin Elzir. Poi sono ripartiti, diretti verso la stazione di Santa Maria Novella, e durante il tragitto, in via Calzaiuoli, sono stati danneggiati alcuni vasi di fiori e rovesciati cestini dei rifiuti. I passanti hanno preferito entrare nei negozi. Rovesciati invece alcuni scooter in via Ceretani. In piazza del Duomo poi danneggiata parte della recinzione di un cantiere. Durante la permanenza in piazza della Signoria, che è stata pacifica, c’è stato il tentativo di bloccare un’auto che passava davanti al museo Gucci ma gli agenti si sono frapposti e hanno fatto procedere l’auto. «E’ il momento del dolore e della solidarietà, non quello della violenza – ha sottolineato l’imam di Firenze Elzir – arrabbiarsi di fronte a fatti del genere può essere comprensibile, ma non bisogna eccedere i limiti della protesta. Se lo si fa, il rischio è passare dalla parte del torto. Non è possibile rispondere alla violenza con nuova violenza».

Il sindaco: «Violenza contro la città è inaccettabile» «Comprendiamo il dolore ma qualunque forma di violenza contro la città è inaccettabile, tenuto conto anche che l’omicida è stato subito assicurato alla giustizia e l’amministrazione comunale ha incontrato una delegazione della comunità senegalese» ha affermato il sindaco Dario Nardella a proposito dei danneggiamenti in centro città. «I violenti – ha dichiarato Nardella – vanno isolati e azioni del genere sono incivili oltre che irrispettose della memoria della stessa vittima». Nardella, incontrando nel pomeriggio i giornalisti, ha parlato di un «grave episodio per il quale esprimo grande dolore e solidarietà alla comunità senegalese. Invito tutta la comunità a mantenere la calma, a non travalicare le normali condizioni di espressione di disappunto e dolore in forma anche pubblica. Attendiamo che al più presto si faccia piena chiarezza sulla dinamica di questo omicidio e confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine. Subito dopo aver appreso la notizia ho sentito il Ministro Minniti e il Questore con cui sono in contatto». Il sindaco ha parlato anche con il console del Senegal Eraldo Stefani. «Chiedo come cittadino e come rappresentante delle istituzioni una stretta maggiore sui porto d”armi, e verifiche più accurate sulle condizioni psicofisiche dei possessori di pistole e fucili- ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana – Ancora sangue e terrore capita a Firenze che un uomo armato e, come avrebbe dichiarato, intenzionato a suicidarsi, rivolge la sua arma contro un uomo senegalese, distruggendone la vita. La mente corre subito al 13 dicembre 2011, alla strage razzista e fascista di piazza Dalmazia. Allora come ora ci stringiamo attorno alla comunità senegalese della Toscana con la massima fraternità e solidarietà».

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