Matteo Salvini e Claudio Borghi
Matteo Salvini e Claudio Borghi
Matteo Salvini e Claudio Borghi

«Noi vogliamo che si dia il significato più profondo a questa data, altrimenti la gente pensa che noi andiamo a provocare per il primo maggio, vogliamo rubarlo ad altro come se il lavoro fosse solo di una parte politica. Per noi la connotazione del lavoro è importante, lo abbiamo detto fin dall’inizio, per cui all’inizio del giro il primo maggio andremo a Volterra per un motivo semplice: lì la Smith ha annunciato la chiusura dei battenti con 200 famiglie che rischiano di ritrovarsi a casa, all’interno di un territorio di 11 mila persone come quello di Volterra è una bomba atomica. Quindi, quale simbolo migliore dal nostro punto di vista per lanciare un messaggio su quanto di profondamente sbagliato ci sia nel sistema economico italiano, affidandosi agli investimenti esteri, alle multinazionali che si svegliano la mattina e chiudono la saracinesca». Così il candidato governatore della Lega Claudio Borghi, a margine di un evento organizzato da Cida al Palaffari di Firenze, ha annunciato un cambio di programma della discesa in Toscana il prossimo 1 maggio del leader Matteo Salvini che era atteso in tutti i principali capoluoghi di regione nel giorno della Festa del Lavoro.

«Uno Stato degno di questo nomedeve farsi rispettare» «Inizieremo il nostro giro che poi toccherà Pisa, Lucca, Pistoia per parlare coi vivaisti ma vorremmo inserire nella giornata del primo maggio Volterra, perché per noi le chiusure immediate di multinazionali che lasciano dietro di sé solo macerie dovrebbe essere un problema indirizzato molto prima dell’Italicum». Borghi ha anche risposto a chi ha accusato la Lega di aver cancellato la data del primo maggio in piazza a Prato in quanto è attesa una contromanifestazione al partito il cui segretario federale è Matteo Salvini. «Si arrangiano quelli della contromanifestazione, a Prato ci siamo già stati, al mercato, che forse è la cosa migliore.- ha aggiunto Borghi –  Ci hanno negato la piazza, volevamo fare un comizio e simpaticamente la piazza che avevamo chiesto ce l’hanno negata. Anche questo fa parte della pena del vivere, pero’ non sapevamo sinceramente quando abbiamo pensato a Prato che pure ha una valenza alta per il lavoro per quello che noi cerchiamo di far capire non sapevamo la notizia della Smith di Volterra. Quindi, il dovere di un politico non e’ di preparare dei teatri dove mettere in scena delle cose, ma di far passare dei messaggi forti che possano evidenziare le cose quando non vanno. Sto rivedendo ancora situazioni come quelle della Trw di Livorno, che era quella che aveva ispirato dopo la mia candidatura direi che possiamo anche dire basta. Uno Stato degno di questo nome si fa rispettare sia con degli indiani che rapiscono due militari sia con delle multinazionali che arrivano, prendono ogni tipo di benefici e quando si svegliano male chiudono».

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