Viareggio-PortoNon bastava il Comune commissariato (per la seconda volta nel giro di tre anni), la sparizione della storica squadra di calcio e la grave crisi del Carnevale, salvato in extremis dalle risorse messe a disposizione dalla Regione Toscana. A Viareggio adesso rischia di fallire anche la “Viareggio Porto Spa”, società pubblica che gestisce gli approdi e gli ormeggi della città versiliese, già finita sotto la lente di ingrandimento della magistratura per possibile peculato. L’istanza è stata presentata al Tribiunale di Lucca da Stefano Dinelli, ex patron del Viareggio calcio che vanta un credito di 136mila euro. Dinelli lamenta la mancata riscossione dei crediti per i lavori di costruzione di bar e ristorante del porticciolo di Torre del Lago, finito anche in un’inchiesta della Procura con relativo sequestro (e poi dissequestro) della struttura. L’udienza davanti al giudice delegato è fissata per il 9 febbraio.

Futuro cupo per Viareggio Porto Spa Uno scenario, quello che rischia di far chiudere lo scalo viareggino, svelato dal commissario straordinario del porto di Viareggio Valerio Massimo Romeo: «L’istanza di fallimento ha fermato ogni trattativa di negoziazione ponendo un deciso altolà alla costituzione di una nuova società che avrebbe potuto salvare il porto», spiega Romeo. E i tempi sono serratissimi adesso: la liquidatrice di Viareggio Porto Arabella Ventura parla di un massimo di «20 giorni di tempo per un’adeguata proposta di concordato fallimentare», prima di procedere al passaggio in tribunale il 9 febbraio.

La voce dei diportisti La situazione rischia di ricadere sulle spalle dei diportisti che, riunitisi in assemblea, hanno palesato tutto il loro malessere. Sul tavolo i nodi relativi a pagamenti e sicurezza. «Pagate mese per mese il dovuto per l’ormeggio della barca – ha consigliato l’avvocato Luca Picchi -. La Viareggio porto è destinata a fallire. E l’unico Ente che ha in mano il futuro della Viareggio porto è l’Autorità portuale». «Come pagare? – chiedono i diportisti – I conti correnti vecchi non sono più utilizzabili, perché i creditori li hanno bloccati. E la società chi chiede di pagare con assegno o contanti, avvisando i diportisti che comunicherà con loro solo per telefono o mail certificate là dove ve ne fosse la necessità». La data segnata in rosso nel calendario è sempre la stessa, il 9 febbraio, davanti al giudice delegato per discutere l’istanza di fallimento presentata da Stefano Dinelli. Forse allora ne sapremo di più del destino del Porto di Viareggio.

 

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