
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che in occasione della Giornata internazionale della Montagna il Ministro Maurizio Martina ha presentato il Piano per l’agricoltura di montagna del Mipaaf. Due le direttrici principali: valorizzazione e sostegno delle attività agricole in zone montane anche attraverso l’uso ottimale dei fondi europei e un piano operativo con le Regioni per la gestione del patrimonio forestale, che si inserisce nel quadro delle azioni di contrasto al dissesto idrogeologico.
Presidio – “L’agricoltura di montagna è un presidio fondamentale per la vita di molti territori rurali – ha dichiarato Martina – ed è strategica per la lotta al dissesto idrogeologico. Parliamo di un settore che in Europa vale 30 miliardi di euro e che coinvolge più di 2,5 milioni di aziende agricole, di cui 280 mila sono italiane. Per questo abbiamo deciso di intervenire a favore delle aziende agricole di montagna, con scelte specifiche nell’ambito dell’applicazione della Politica agricola comune fino al 2020. Penso in particolare all’intervento che abbiamo deciso a favore della zootecnia di montagna, con oltre 50 milioni di euro all’anno per dare futuro ad un’attività centrale per la vita di quei territori. Allo stesso tempo con le Regioni abbiamo approvato un piano operativo per la gestione dei nostri boschi. Investiremo 1,8 miliardi di euro per la tutela, la valorizzazione e la salvaguardia del nostro patrimonio forestale, che fino ad oggi non è stato adeguatamente curato. Parliamo di 11 milioni di ettari sui quali interveniamo per prevenire il dissesto idrogeologico, con l’obiettivo di far diminuire le frane, gli incendi e innescare un ciclo virtuoso dell’utilizzo degli “scarti” come biomasse. Non dimentichiamoci che la filiera del legno in Italia dà lavoro a 700mila persone”.
I PRINCIPALI INTERVENTI DEL PIANO PER L’AGRICOLTURA DI MONTAGNA
1. Agricoltore attivo – Nell’ambito dei pagamenti diretti della Pac 2014-2020 la definizione di agricoltore in attività prevede che:
– le persone fisiche o giuridiche che percepiscono aiuti diretti per un ammontare massimo di 5.000 Euro nelle zone di montagna sono considerati agricoltori attivi (nelle altre zone il limite è di 1.250 Euro).
– per le aziende con superfici prevalentemente ubicate in zone montane e/o svantaggiate è sufficiente il possesso della partita IVA attiva in campo agricolo
2. Sostegno accoppiato e Convergenza – Relativamente al sostegno accoppiato (1