SIENA – «‘Miracoli metropolitani’ è il racconto di una solitudine personale e sociale con la quale ogni uomo affronta un incolmabile vuoto che, come può accadere a un’intera umanità, sta per travolgere la sua esistenza».

I registi Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, sintetizzano la loro commedia in scena al Teatro dei Rinnovati venerdì 31 marzo.

Dopo le vicende più esistenzialiste di ‘Thanks for Vaselina’ e ‘Animali da Bar’, il più distopico ‘Cous Cous Klan’, con ‘Miracoli metropolitani’, Carrozzeria Orfeo torna a teatro con una commedia politica, in cui il calco umano e drammatico è più profondo. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore; l’alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui; la questione ambientale; la solitudine e la responsabilità: sono i temi attorno ai quali di sviluppa ‘Miracoli metropolitani’.

«Un mondo – denunciano i registi – stupido. Il disfacimento di una civiltà, la dissoluzione delle relazioni e dell’amore, l’azzeramento del ragionamento e del vero ‘incontro’, soccombono rispetto a dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del reale. Il risultato è la totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis».

In scena, Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Barbara Moselli, Massimiliano Setti, Roberto Serpi, Aleph Viola.

Un racconto bizzarro della nostra vita, un modello di teatro pop tipico di Carrozzeria Orfeo: drammaturgie originali che trovano ispirazione nell’osservazione del nostro tempo, in cui l’ironia si fonde alla tragicità, il divertimento al dramma. Un’escursione fra realtà e assurdo, fra sublime e banale, attraverso storie che possono essere lette a più livelli.

Mentre le fogne, sature per i continui abusi ambientali, allagano la città, in una cucina fatiscente, si muovono otto personaggi vinti dalla vita. Sono i protagonisti di ‘Miracoli metropolitani’: Plinio, ex chef stellato oggi in rovina; la moglie Clara, ex lavapiatti con velleità da imprenditrice; il figlio Igor, ossessionato dal videogame ‘Affonda l’immigrato’; Hope, tuttofare etiope animata da obiettivi moralmente discutibili; Mohamed, professore in Libano, rider sfruttato in Italia; Patty, madre idealista di Plinio, chiamata a un’ultima battaglia: per l’emergenza fogne, il governo ha emanato un decreto di sostegno per i poveri e gli immigrati che scatena la reazione di gruppi di destra. A loro si uniscono Cesare, aspirante suicida divorato dal senso di colpa, e Mosquito, carcerato costretto ai lavori socialmente utili. «Uno spettacolo dove – avvertono i registi – si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto».

Inizio spettacolo alle 21; si replica il primo aprile e, alle 17, il 2 aprile www.teatridisiena.it

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