ricerca-oncoday.jpgDodici test clinici realizzati in meno di sei anni, 207 pubblicazioni scientifiche, 42 partner provenienti da 13 Paesi europei e dagli Stati uniti: sono i numeri di Aditec, progetto europeo sulle nuove tecnologie di immunizzazione per i vaccini coordinato dall’Università di Siena e dalla Sclavo Vaccines Association della città toscana, che questa mattina è stato presentato al Parlamento europeo come esempio di storia di successo.

Budget di 30 mln per la ricerca Il progetto, lanciato nel 2011, continuerà fino al novembre 2017 e può contare su un budget di 30 milioni di euro finanziato nell’ambito del settimo Programma quadro di Ricerca e Sviluppo dell’Ue. Aditec è stato dipinto come nuovo modello di successo per la ricerca sui vaccini, basato su una forte sinergia fra pubblico e privato. «Un progetto impressionante, realmente interdisciplinare» lo ha definito Arnd Hoeveler, capo unità della direzione generale Salute della Commissione europea. «Aditec ha avuto successo nel raggiungere ciò che prima era ritenuto impossibile: rompere le barriere fra le organizzazioni pubbliche e private» spiega Donata Medaglini, docente dell’Università di Siena e coordinatore scientifico di Aditec, che lancia anche un appello per la ricerca di nuovi finanziamenti. «Grazie alle nuove tecnologie, i vaccini possono affrontare i bisogni della società odierna, come il miglioramento della qualità della vita della popolazione anziana» e «la prevenzione del cancro», chiarisce Rino Rappuoli, della Sclavo Vaccines Association e capo scientifico di Gsk Vaccini.

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