Mozziconi di sigarette, buste contenenti rifiuti abbandonate lungo i sentieri, bottigliette d’acqua e di birra vuote accanto agli incamminamenti delle vasche termali. E’ il segno del passaggio dell’uomo in uno dei posti più incantevoli della Val d’Orcia: il Fosso Bianco a San Filippo. Un luogo che sarebbe un centro termale di raffinata eleganza, se non fosse per la possibilità di godere liberamente delle piccole vasche create dalla natura e che purtroppo l’uomo deturpa.

C’è chi ha fatto molti chilometri di auto per far visita a questo luogo alle pendici del Monte Amiata. Costumi da bagno griffati, asciugamano in spalla, ciabattine da mare e l’immancabile colazione al sacco. Sono i turisti ferragostani amanti della natura che trovano nella salutare acqua calda e solfurea occasione di relax e benessere, prima di tornare a lavoro ed ai fasti del tran tran quotidiano. Le acque termali a Bagni San Filippo hanno creato un paesaggio magico di bianche formazioni calcaree, piccole cascate, vasche, nel mezzo di un verde bosco rigoglioso. Le prime pozze e le prime formazioni calcaree sono poco distanti dalla strada principale, mentre per vedere la famosa cascata e fare il bagno nelle bianche acque sulfuree si deve andare oltre. Attraverso un suggestivo percorso pedonale immerso nel verde della boscaglia, per arrivare alla cascata della Balena Bianca.

Un tempo, non molti anni fa, fare il bagno qua era vietato, a causa di un alluvione che aveva distrutto ogni cosa. E di pericoli di frane che ovviamente saranno stati rimossi. Il Fosso è stato sistemato, ripulito, e ora è disponibile a tutti coloro che amano le suggestioni che offre la natura. Peccato però che tale amore non è tanto da evitare i lasciti di spazzatura che poi dovrà essere qualcun altro a provvedere a rimuovere. Qualcuno che ama la natura più di questi bagnanti ferragostani.

Bagni San Filippo il giorno di Ferragosto
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