SIENA – Fuori programma della stagione dei Teatri di Siena che, domenica 16 gennaio ai Rinnovati, incrocia le celebrazioni per i cento anni dalla morte di Federigo Tozzi con la commedia ‘Adele o le rose’, tratta dal romanzo ‘Adele’ di Federigo Tozzi, adattamento di Attilio Lolini, regia Giuliano Lenzi.

La pandemia non ha annullato ma, piuttosto, rinviato il programma degli eventi programmati dal Comitato, voluto dal Comune di Siena con l’Università degli studi e l’Università per stranieri, per celebrare il più importante scrittore senese, scomparso a Roma nel 1920, fra i più grandi narratori italiani del Novecento. «La scelta è stata quella – dice il presidente del Comitato Roberto Barzanti – di rimodulare un calendario ‘diluito’ di appuntamenti, rivolto ad approfondire la figura di Tozzi».

‘Adele’ è un romanzo in frammenti, pubblicato postumo nel 1979 da Vallecchi, a cura di Glauco Tozzi, il figlio dell’autore. «È il primo tentativo di Federigo Tozzi di avvicinarsi alla misura romanzesca – spiega Barzanti -, abbandonato per concentrarsi sulla più avvincente opera ‘Con gli occhi chiusi’, pubblicata nel 1919».

Protagonista di Adele è una giovane donna afflitta da una dichiarata isteria. «Non si riconosce nella realtà circostante ed è incapace di intrattenere rapporti armonici con gli altri – continua Barzanti -. La sua vita procede inesorabile, mentre tenta invano di trovare la sua dimensione umana nel ‘sogno insopportabile’ dal quale non si può svegliare. Fino a quando la solitudine e l’incolmabile vuoto la condurranno ad un tragico epilogo nello scenario di una misteriosa e notturna Fontebranda. Nessuno se ne accorgerà fino alla mattina seguente».

Nel cast Bianca Gabbrielli e Massimiliano Mattii, con  Giulia Aurigi, Lucia Donati, Ugo Giulio Lurini, Elena Negro; produzione LaLut.

Emergono l’esplorazione dell’interiorità e l’analisi introspettiva che caratterizzano il passo narrativo di Tozzi. «Questo romanzo – aggiunge Barzanti – deve essere analizzato nell’ottica dell’influenza che il lavoro di William James, filosofo e psicologo americano, ha esercitato sull’opera di Federigo Tozzi. Affascinato dalle nuove scoperte psicologiche sul flusso di coscienza, la volontà inibita e il misticismo dei casi eccentrici di psicopatologia religiosa, decise di riportarne le sfumature tra le vite disperate dei suoi personaggi»..

E, dopo ‘Adele o le rose’, le celebrazioni per il centenario dalla morte di Federigo Tozzi continuano con la mostra ‘L’ombra della Giovinezza | Federigo Tozzi e le arti figurative’,  al Santa Maria della Scala, dal  19 marzo al 3 luglio; a cura di Riccardo Castellana, Michela Eremita, Luca Quattrocchi.

‘Adele o le rose’ prevede due spettacoli ad ingresso libero su prenotazione, alle 17,30 e 21,30 (www.teatridisiena.it).

 

Articolo precedenteContributi Fondazione Caript a coop sociali, al via le domande
Articolo successivoMusica per sax solo al Regina Margherita con Riccardo Guazzini