In merito all’aumento del tasso di positività in Toscana «sicuramente sono preoccupato perché noi abbiamo vissuto le cinque settimane in zona gialla nel mese di gennaio con indici di contagi medi di 500 al giorno. Ormai è invece da cinque giorni che siamo alle soglie dei mille, quindi dal mese di gennaio al mese di febbraio si è sostanzialmente raddoppiato il livello di contagi».

Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani. «Io stasera comunque sarò a Roma – ha aggiunto – perché era già previsto un confronto con il ministro Speranza sui tanti aspetti che riguardano il modo per affrontare la pandemia, ecco che questo sarà uno degli aspetti con cui vedere come operare perché la curva dei contagi possa stabilizzarsi o regredire». Per quanto riguarda le zone con contagi più alti il governatore ha spiegato che «in questi comuni che hanno mostrato presenza di varianti, abbiamo agito attraverso la tamponatura. Dopo Chiusi (Siena) dove su 6.200 tamponati ne riscontrammo 40 positivi, anche a Sansepolcro (Arezzo) fatta tutta questa tamponatura a tappeto non ci sono grandissimi casi. Domani partiremo a Monteroni d’Arbia (Siena), e contemporaneamente di propria iniziativa i sindaci di queste realtà mi hanno chiesto di chiudere le scuole perché identificano lì la fonte di contagio».

«Se c’è necessità di zona rossa lo farò con molta decisione»

«Più che con l’identificazione puntuale della zona rossa ci siamo mossi in questo duplice binario: chiusura delle scuole e tamponi a tappeto per la popolazione – ha aggiunto Giani – . Per il futuro vedremo un attimo. Se c’è la necessità di mettere la zona rossa per isolare i contagi soprattutto laddove si presentano le varianti io non mi fermerò e lo farò con molta decisione».

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