Nei primi undici mesi del 2020 in Toscana sono andati persi 26mila posti di lavoro (-2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2019. E’ quanto afferma il nuovo barometro dell’Irpet, che registra la perdita di quasi 32mila contratti a termine e di 2.400 contratti di apprendistato. Segno positivo invece per i contratti a tempo indeterminato (+8mila), in virtù del blocco dei licenziamenti disposto dal governo.

Le categorie più colpite dalla perdita del lavoro sono i giovani con meno di 35 anni, gli stranieri e le donne, più attivi nei settori interessati per primi dalle chiusure e in cui è più frequente l’utilizzo di contratti a termine. Le perdite maggiori si sono avute nel turismo (-15mila addetti, -11,9%), seguito da commercio (-3.700 addetti, -4,9%), e la manifattura del made in Italy (-4.500 addetti, -3,2%). «L’unico settore che ha un numero di dipendenti superiore ai livelli del 2019 – sostengono i ricercatori Irpet – è quello delle costruzioni, a seguito della ripartenza di attività quali i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria».

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