C’è grande attenzione della Regione Toscana su due zone di confine con l’Umbria per il diffondersi, anche al di qua del confine regionale, della variante particolarmente contagiosa del Coronavirus.

Sono il territorio comunale di Chiusi (Siena), già diventato zona rossa dal 7 febbraio, e Sansepolcro (Arezzo) per cui è in corso una valutazione analoga.

«C’è una situazione che ci porta a richiedere provvedimenti per le zone di confine – ha spiegato al Consiglio regionale il governatore Eugenio Giani -. La situazione dell’Umbria preoccupa non tanto per la salita dei contagi ma per le varianti accertate anche a Chiusi. Con il sindaco di Chiusi ci siamo parlati ed era favorevole a isolare il comune in una zona rossa. La situazione è abbastanza chiara su Chiusi – ha aggiunto Giani -. Sull’altra zona di confine, nella Valtiberina vi è una situazione in cui ci siamo parlati con la presidente Tesei perché su Sansepolcro gravano studenti che vengono dai comuni umbri: noi tamponiamo i ragazzi toscani, loro quelli che vengono dall’Umbria e accertiamo chi può andare a scuola e chi no». Sull’ipotesi di istituire una zona rossa anche a Sansepolcro, ha concluso Giani, «il sindaco è ancora perplesso. La situazione è in evoluzione e cerchiamo di governarla al meglio».

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