Dettaglio della Lancia d'Oro di Beato Papa Gregorio X
La Lancia d'Oro del Giubileo della Misericordia
La Lancia d’Oro del Giubileo della Misericordia

Due settimane straordinarie. Sono quelle a cui va in contro la città di Arezzo a partire proprio da oggi. La attendono i due eventi più importanti dell’anno giostresco e cittadino: la Giostra del Saracino straordinaria dedicata al Giubileo della Misericordia del prossimo 27 agosto e la Giostra della Madonna del Conforto che si correrà il 4 settembre. Una festa ininterrotta che animerà le vie del centro storico con eventi, riti propiziatori, rievocazioni medievali e torneamenti. Straordinaria anche l’estrazione delle carriere che si terrà domattina in Piazza del Comune: un unico appuntamento per stabilire l’ordine d’ingresso in Piazza Grande dei Quartieri per entrambe le edizioni del Saracino.

La Lancia d'Oro di Beato Papa Gregorio X
La Lancia d’Oro di Beato Papa Gregorio X

Torna la voce storica del Saracino: l’araldo Gianfrancesco Chiericoni  Ha fatto sognare, piangere e trepidare migliaia di persone negli anni. Tutti gli aretini l’hanno imitata senza mai riuscire a riprodurne il tono e la cadenza solenne. È la voce di Gianfrancesco Chiericoni, araldo della Giostra del Saracino, figura cardine dal lontano 28 agosto 1976. Da quel giorno Chiericoni  ha rivoluzionato con il suo timbro e la sua cadenza il modo di raccontare il Saracino in tutte le sue fasi.  Da qualche anno, data la veneranda età, era stato sostituito dal figlio Francesco Sebastiano Chiericoni.  Ma per la Giostra del 27 agosto, Chiericoni senior tornerà a calcare il pulpito e a raccontare la manifestazione per la gioia di tutta Arezzo.

Dettaglio della Lancia d'Oro di Beato Papa Gregorio X
Dettaglio della Lancia d’Oro di Beato Papa Gregorio X

Un invito all’accoglienza: è la lancia del Giubileo Tra le tante novità presentate stamani le più importanti sono le due Lance d’Oro, le opere contese dai giostratori nella disfida di Buratto. La lancia d’artista, quella della Giostra straordinaria realizzata dal maestro scultore Ivan Theimer è l’emblema della Misericordia intesa come accoglienza e fratellanza tra i popoli. «È l’immagine del messaggio di Misericordia del nostro tempo professato dal Santo Padre verso i più deboli, i migranti – spiega l’architetto Roberto Barbetti, responsabile dell’ufficio Cultura del comune di Arezzo – . I volti umani nella corona sono volti della disperazione. Però c’è la salvezza: sta nelle quattro mani, come quattro sono i Quartieri, che abbracciano il cipresso, simbolo di  pace e toscanità. Il fulcro della rappresentazione sta nella scultura del bambino col pesce. Per l’artista è Tobiolo delle sacre scritture, che incoraggiato dall’arcangelo Gabriele si mette in cammino per curare la cecità del padre.  La cura sta nel pesce, simbolo apostolico. E infine non dimentichiamoci l’anello che racchiude la nostra lancia, è il simbolo della congiunzione tra Arezzo e la Città del Vaticano».

Francesco Conti e Roberto Felici
Il amestro aretino Francesco Conti e l’architetto Roberto Felici

Per settembre una Lancia aretina doc Quella della Giostra del Saracino di settembre è la lancia d’oro dedicata a Papa Beato Gregorio X ed è una lancia aretina al 100%. È realizzata dall’intagliatore che da sempre realizza le lance d’oro, il maestro aretino Francesco Conti su bozzetto dell’architetto Roberto Felici, grande appassionato della Giostra del Saracino che per tre anni ha ricoperto il ruolo di Consigliere all’interno del Quartiere di Porta del Foro, del quale, il padre Giancarlo, è stato rettore per un ventennio. «Questa è una lancia fatta di amore e passione Arezzo e per la Giostra – ha dichiarato Roberto Felici. Ho voluto una lancia che fosse aretina nei colori, nero e rosso scuro, austera e severa proprio come la Giostra sa essere – ha detto – . Ho voluto inserire la figura di Papa Gregorio nel suo contesto storico che è lo stesso della Giostra, il Duecento. Ci sono le nostre cattedrali, romanica e gotica che si abbracciano in un abside comune, a rappresentare la nascita e morte del Papa. La cattedrale nel Medioevo era il simbolo di una cittadinanza tutta. Come lo è la Giostra da sempre per Arezzo».

Il sindaco Ghinelli: «Grande successo in Vaticano, il Padiglione Arezzo resta un altro mese». Si dice soddisfatto il primo cittadino Ghinelli quando parla della visibilità di cui ha beneficiato  Arezzo e le sue quattro vallate, grazie al padiglione ospitato nel cuore dei Musei Vaticani negli ultimi due mesi. Proprio lì, nel “Padiglione Arezzo” è stata esposta fino a due giorni fa la Lancia d’Oro realizzata dall’artista Theimer, dedicata al Giubileo della Misericordia e benedetta lo scorso 22 giugno da Papa Francesco. «Siamo così soddisfatti di questa iniziativa, e lo sono anche i Musei Vaticani, tanto che prolunghiamo la nostra permanenza in quella cornice straordinaria per un altro mese – dichiara il sindaco Ghinelli – Nel cuore del Padiglione Arezzo non ci sarà più la Lancia d’Oro del Giubileo, tornata in città per esser contesa il 27 agosto, ma un altro prezioso esempio di artigianato e storia aretina, la lancia d’Oro della Madonna del Conforto. Un simbolo più forte per rappresentare la città e la devozione di Arezzo, non potevamo trovarlo».

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