FIRENZE – La Cina si conferma un mercato di primo piano per la Toscana. L’export nel 2022 è stato pari a 1,7 miliardi, a fronte importazioni per 3 miliardi. In 22 anni le esportazioni sono cresciute del 5%.

Le prime tre produzioni esportate nel 2022 dalla Toscana verso la Cina sono state macchine (21%), prodotti farmaceutici (18%), cuoio e pelletteria (14%). “In futuro, con la crescita del reddito disponibile delle famiglie cinesi – scrivono i ricercatori di Irpet -, la Cina potrebbe diventare un importante mercato di sbocco delle merci toscane, con impatti espansivi sull’economia regionale. Al momento, però, il forte peso detenuto dagli investimenti come componente della sua domanda finale, unito a una ancora bassa domanda dei beni di consumo in cui la Toscana è specializzata, hanno limitato la capacità di penetrazione di questo mercato da parte delle produzioni regionali”.

A proposito di esportazioni, l’industria calzatureria nel primo semestre 2023 vale 1,3 miliardi, ma ha subito una flessione del 12,9%. La Toscana è la terza regione italiana per export calzaturiero, con una quota del 19,8% sul totale Italia.

Secondo l’associazione, il regresso dell’export regionale è da interpretare “anche alla luce di dinamiche puramente distributive attuate dalle multinazionali del lusso, con il forte calo della Svizzera a favore di invii diretti ai mercati finali, senza transito nei depositi elvetici, e la spedizione all’estero di merce prodotta in Toscana effettuata da altre regioni”.

Le prime 5 destinazioni dell’export toscano, che coprono il 69% del totale, sono risultate Svizzera (-39%), Usa (-5,8%), Francia (+27,4%), Cina (133,8%) e Paesi Bassi (+13,7%). Sono crollati i flussi verso Russia e Ucraina, con un -32,3% complessivo rispetto ai livelli dello scorso anno già pesantemente colpiti dallo scoppio della guerra.

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