PIOMBINO – L’eco della perdita nei gasdotti Nord Stream si sente con nitidezza fino a Piombino. Alimentato dai timori che l’eventuale presenza del rigassificatore possa avere conseguenze ancora più estreme.

Come rivendicato dal Comitato per salute pubblica Piombino Val di Cornia, che in una lettera hanno espresso agli enti preposti tutte le preoccupazioni del caso. “Si sta combattendo una guerra alle porte dell’Europa e collocare in un piccolo porto, come quello di Piombino, circondato da strutture di servizio, infrastrutture, abitazioni, frequentato da milioni di passeggeri, una nave per gassificare 5 miliardi di mc con navi gasiere in continuo movimento, non può che destare timori”, si legge nella missiva.

“Gli stessi Enti chiamati a dare pareri – prosegue il documento – hanno chiesto nei giorni scorsi, per tali motivazioni, integrazioni al progetto della Snam e le relative risposte per la protezione da attentati sono state secretate e rimandate a progetto approvato”. E ancora: “Temiamo che per la particolare ubicazione prevista del rigassificatore, risulterebbe difficile, se non impossibile, mitigare le conseguenze di eventuali atti terroristici, come pure quelle di eventuali incidenti rilevanti”.

Da qui l’appello a Giani: “Rivolgiamo al commissario di governo istanza perché sospenda la procedura in itinere affinché il progetto sia rivalutato nella sua interezza non essendo stata fatta, almeno non ci risulta, una approfondita analisi preventiva di fattibilità con l’obiettivo primario di salvaguardare la salute e l’integrità delle persone. Una procedura di Valutazione di impatto ambientale difficilmente avrebbe condotto, secondo noi, a pareri favorevoli”.

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