ROMA – Non è una novità che la geotermia sia una tema divisivo. Decine di studi a favore o contro sono stati prodotti nel corso del tempo.

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Negli ultimi anni però il dibattito si è intensificato e soprattutto la politica regionale si è interessata molto alla materia. Con l’impennata dei prezzi dell’energia poi la questione è diventata più centrale. Ieri, il caso è arrivato anche in Parlamento, perché il senatore Emanuele Dessì (Partito Comunista) ha depositato un’interrogazione al ministro Cingolani in merito al progetto di realizzazione di una centrale geotermica ad Abbandia San Salvatore (Siena) da parte di Sorgenia. La richiesta era stata avanzata dalla società nel 2019 alla Regione. “Il progetto investe un’area di circa 53.400 mq. e prevede l’installazione di un’area di estrazione, due aree di reiniezione dei fluidi geotermici, per un totale di almeno dieci pozzi iniziali, che potrebbero diventare diciassette; che il soggetto proponente il progetto avrebbe effettuato solo indagini geofisiche superficiali, mentre la ricerca della risorsa geotermica sarebbe basata esclusivamente sui risultati dei sondaggi effettuati dall’ENEL negli anni Sessanta”, si legge nel documento prodotto dal senatore.

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E ancora: “Considerato che nel corso  dell’iter autorizzativo del progetto presentato da Sorgenia, studi approfonditi, condotti da tecnici qualificati, sembrerebbero far emergere, forti e svariate criticità ed in particolare criticità paesaggistiche legate al  pesante impatto visivo, tanto che la Soprintendenza ha espresso ben tre pareri negativi sul progetto di realizzazione della centrale geotermica, in occasione della Conferenza dei servizi del 23 marzo 2022 si registra l’ennesimo parere negativo della Soprintendenza, oltre che del Comune di Radicofani, mentre l’Unione dei Comuni, che il 16 febbraio 2022 aveva espresso parere negativo, fornisce inspiegabilmente parere positivo, nonostante alcuna modifica fosse stata apportata al progetto”.

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Dessì quindi conclude la richiesta: “Pur consapevole che la geotermia è internazionalmente riconosciuta tra le fonti energetiche rinnovabili carbon free ed il suo utilizzo potrebbe andare ad impattare positivamente sul forte fabbisogno energetico del nostro Paese, si chiede di sapere se il Governo sia a conoscenza delle vicende, come esposte in premessa, se in merito non ritenga necessario intervenire, per quanto di sua competenza, anche interessando la Regione Toscana e coinvolgendo le comunità locali, che forti preoccupazioni hanno espresso rispetto ai rischi connessi alla realizzazione della centrale geotermica, al fine di valutare la reale fattibilità del ‘Progetto Val di Paglia’, onde evitare l’ennesimo scempio territoriale”.

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