FIRENZE – Il 46% dei medici e degli infermieri che prestano la loro opera nei reparti ospedalieri di medicina interna della Toscana soffre della Sindrome da burnout e il 52% ha pensato di licenziarsi nell’ultimo anno. E’ quanto emerge dal sondaggio condotto da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri.

La fotografia scattata da Fadoi, si spiega in una nota, immortala medici e infermieri depressi, stressati e in perenne carenza di sonno per orari di lavoro che vanno ben oltre il lecito, carichi di lavoro impossibili da gestire. Il tutto aggravato da mancanza di riconoscimento del valore di quanto con competenza professionale si fa, un numero di pazienti per medici e posti letto che rende quasi impossibile instaurare un rapporto empatico con i pazienti e la burocrazia che rende tutto ancora più difficile.

Dall’analisi di Fadoi emerge che la metà dei sanitari riferisce di sentirsi emotivamente “sfinito e di essere frustrato ed esaurito dal proprio lavoro”, il 69% di essere “sfinito al termine di ogni giornata lavorativa”. Il 63% ritiene di lavorare troppo duramente ma non perde la propria passione per la professione: l’80% riferisce di affrontare efficacemente i problemi dei propri pazienti, l’82% di influenzare positivamente la vita di altre persone attraverso il proprio lavoro e il 67% di aver realizzato molte cose di valore. Ben il 77% è rallegrato dopo aver lavorato con i pazienti e il 46% teme che il proprio lavoro possa indurirlo emotivamente con il tempo. Il Covid ha inciso negativamente sulla vita del 67% dei medici toscani.  Per il presidente Fadoi Toscana, Giancarlo Tintori appare “non ulteriormente rimandabile un radicale intervento sulle condizioni di lavoro nei reparti ospedalieri, affinché gli aspetti negativi non prendano definitivamente il sopravvento sulla qualità, sull’impegno, sull’entusiasmo del curare”.

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