SIENA – «Romeo e Sabah sono reale e presente, come il teatro e l’atemporalità. Sono fatti del nostro essere infante, ciò che pensiamo di essere stati. Attraverso di loro, la nostra parte più pura si può riconoscere e perdere come davanti a quegli specchi che deformano la nostra immagine e la restituiscono nella sua stramba ilarità». Il regista Sandro Mabellini racconta ‘I Separabili (Romeo e Sabah)’, la commedia che il 6 gennaio ai Rinnovati, alza il sipario 2023 della stagione ‘Illuminarsi’ dei Teatri di Siena.

Una commedia complessa con una trama inedita che ruota intorno alla eccellente spontaneità dei bambini, capace di escludere ingiuste differenze e barriere. Questa naturale vocazione può, però, scontrarsi con le abitudini e comportamenti degli adulti, le discriminazioni e i pregiudizi tanto inaccettabili quanto difficili da contrastare.

Testo di Fabrice Melquiot, tradotto da Anna Romano; nel cast, Alessandro Benvenuti e Chiara Caselli, sand artist Gabriella Compagnone, movimenti di scena Giselda Ranieri; produzione Arca Azzurra.

Protagonisti un uomo e una donna che, dopo anni, da adulti, tornano nel luogo in cui hanno vissuto con i genitori. Iniziano a rivivere il passato quando Romeo e Sabah, allora un bambino e una bambina di nove anni, abitavano nello stesso condominio, ma in due edifici diversi. Solitari, avevano costruito dei mondi immaginari: lui al galoppo sul suo cavallo di legno; lei, con le piume in testa, come una guerriera Sioux a caccia di bisonti. All’inizio diffidenti, li aveva poi uniti un’amicizia indistruttibile tale sfidare i codici sociali. Un legame visto di cattivo occhio dagli adulti, lontani eredi delle famiglie nemiche degli amanti di Verona.

«Spesso Melquiot, nelle storie che scrive, immagina dei bambini perplessi – aggiunge il regista Mabellini -.Non accettano la realtà, dubbiosi, inquieti che, di fronte alla luce cruda della realtà, per come si presenta, oppongono la loro sete di qualcos’altro, un desiderio che la loro presenza nel mondo aumenti la poesia, il sogno, i dubbi, l’enigma».

Romeo e Sabah si amano, malgrado tutto, le minacce dettate dal rancore; la paura, il sospetto degli adulti. I due bambini, tutto ascolto e istinto, sentono nell’aria montare i venti dei nazionalismi. La brutalità degli adulti e i loro pregiudizi razzisti riusciranno a distruggere questo amore incondizionato?

Mabellini non concede sconti. «Siamo malati dell’altro, che accusiamo dei nostri mali. Una malattia ci rende inaccettabile ciò che è diverso. In teatro, perciò, siamo invitati a sognare altre parole, altri corpi, perché comunque ci resta la poesia, come diceva Silvia Plath». Alle 21; replica il 7 e, l’8 gennaio, alle 17.  Sabato 7 gennaio alle 18, al foyer del Teatro dei Rinnovati, regista e cast incontrano il pubblico (www.teatridisiena.it).

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