FIRENZE – La Toscana si conferma meta preferita dei ‘winelovers’. E’ quanto emerge dal XVII Rapporto sul Turismo del Vino in Italia presentato oggi con un webinar dalla associazione Città del Vino.

Ci vorranno 2 anni per tornare ai numeri del 2019

A seguire la Toscana nelle preferenze Piemonte e Sicilia. Secondo l’analisi «la pandemia ha assestato un colpo durissimo al sistema enoturistico italiano con un crollo delle visite in cantina e ricadute sulle vendite dirette» tanto da fare stimare a un campione di esperti (100 addetti ai lavori selezionati tra enti territoriali, agenzie promozionali e consorzi del vino per l’elaborazione rapporto) che serviranno due anni di tempo dalla fine della pandemia per tornare ai numeri del 2019, ossia ai 15 milioni di enoturisti che generavano un valore economico di 2,65 miliardi di euro. Tra i principali aspetti che emergono dall’ indagine la necessità del riposizionamento dell’enoturismo verso un’esperienza sempre più all’aperto (più in vigna che in cantina) e una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’accessibilità dei servizi. Il XVII Rapporto, oltre a certificare i punti di forza dell’offerta enoturistica del Belpaese (ricchezza enogastronomica, varietà dei vitigni, i contesti storico-artistico-culturali), rileva gli aspetti ancora da migliorare per diventare sempre più competitivi con l’obiettivo di migliorare l’offerta di servizi , le infrastrutture, la digitalizzazione dei territori e la capacità di saper gestire le visite in una lingua straniera.

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