20151216_172102Una spinta al confronto tra religioni in un momento in cui il dialogo necessita di un’accelerazione forte all’interno delle comunità civili. E’ con questo obiettivo che l’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose fa il bilancio del suo primo anno di attività, mettendo a tavola simbolicamente per le festività 2015 ebrei, cristiani e musulmani. All’evento, svoltosi a Firenze nella sede dell’Istituto di ricerca in Piazza San Firenze, hanno partecipato come ospiti d’onore rav Joseph Levi, Rabbino-capo di Firenze, don Luca Mazzinghi, presidente della Associazione Biblica Italiana e professore al Pontificio Istituto Biblico di Roma, insieme all’imam Izzeddin Elzir, presidente UCOII. Presente anche Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana.

Strumenti concreti per la convivenza pacifica «Mettere a tavola ebrei, cristiani e musulmani per queste festività è stata un’idea coerente alla ‘mission’ del nostro istituto di ricerca che, oltre a dare sostegno a giovani ricercatori italiani e stranieri, e creare dibattito su tematiche di dialogo interreligioso, vuole trovare strumenti concreti utili per la convivenza pacifica all’interno delle nostre comunità –ha spiegato Maurizio Sangalli, presidente e fondatore dell’omonimo istituto -. Da qui la volontà di celebrare simbolicamente le festività con i rappresentanti delle tre comunità religiose e presentare un ciclo di incontri che a inizio 2016 ci porterà ad approfondire le tradizioni gastronomiche di ciascuna religione sia dal punto di vista culturale e religioso, che dal punto di vista culinario, con la preparazione e la degustazione di piatti tradizionali».

Quattro borse di studio e assegni di ricerca Quattro borse di studio assegnate a giovani ricercatori in dodici mesi di attività; 30 mila euro investiti in assegni e sostegni finanziari alla ricerca; la partecipazione ad eventi internazionali come “Unity in Diversity”; importanti collaborazioni con istituti di ricerca esteri, come l’Università di Valencia e il CNR spagnolo; un progetto per attrarre dall’estero a Firenze i più quotati ricercatori in tematiche storico-religiose e di dialogo tra religioni. Sono solo alcune delle iniziative messe in campo a Firenze dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose ad un anno dall’inaugurazione ufficiale delle sua sede in Piazza San Firenze. Tra le novità 2016 a cui sta già lavorando l’Istituto Sangalli l’organizzazione del ciclo di incontri “La religione è servita. Ebrei, cristiani e musulmani si incontrano … a tavola”, in programma tra febbraio ed aprile: un percorso non solo culturale, storico, religioso, ma anche gastronomico, grazie alle degustazioni dei piatti tipici di ciascuna tradizione religiosa. A contribuire alla realizzazione dell’iniziativa gli studenti dell’Istituto Alberghiero ‘Aurelio Saffi’ di Firenze, protagonisti anche dal punto di vista didattico di un’esperienza che li porterà ad approfondire le peculiarità di ciascuna cucina.

Il menù Dall’incontro a tavola di ebrei, cristiani e musulmani è nato un menù ricco e originale capace di interpretare le tre diverse tradizioni: Piatti dalla tradizione islamica – Tabulè: è una pietanza araba del Vicino Oriente, appartenente alla cucina levantina. Consiste in un’insalata a base di couscous, con prezzemolo, cipollotti e menta tritati fini e con pomodoro e cetrioli a tocchettini, il tutto condito con succo di limone e olio d’oliva. Falafel con hummus: è una pietanza mediorientale costituita da polpette di legumi speziate e fritte servite con una salsa a base di pasta di ceci e pasta di semi di sesamo aromatizzata con olio di oliva, aglio, succo di limone e paprica, semi di cumino in polvere e prezzemolo finemente tritato. Piatti dalla tradizione ebraica – Zucca sfranta: è una ricetta tipica della cucina ebraica italiana che si prepara proprio in occasione della cena di Kippur, tratta dal libro di cucina ebraica di Edda Servi Machlin dove sono raccolte le memorie gastronomiche della piccola comunità ebraica di Pitigliano, in Toscana, presente nella cittadina medievale sin dal quattordicesimo secolo. A base di zucca gialla, cipolla e erbe aromatiche e servita su crostoni di pane tostato. Concia di zucchine: è un piatto tradizionale della cucina ebraica romana, diffuso con alcune varianti in molte regioni d’Italia. E’ a base di zucchine fritte messe a marinare con erbe aromatiche, aceto e olio. Piatti dalla tradizione cristiana – Spiedini di caprese: insalata caprese servita su di uno spiedino di bambù, è un piatto tipico della cucina campana a base di due ingredienti locali come il pomodoro e la mozzarella, prende il nome dall’isola di Capri. Baccalà mantecato con crema di fagioli e sedano: è la versione moderna di una preparazione della cucina povera della costa toscana il “baccalà con i fagioli”. Il baccalà, a differenza di oggi, era un ingrediente povero. A chiudere la serata la degustazione delle festività di ebrei, cristiani e musulmani la Torta della pace, a base di uova, farina di mandorle e zucchero, ideata dall’Istituto Alberghiero Aurelio Saffi. Un dolce che per la scelta degli ingredienti rispetta non solo le diverse regole delle tre tradizioni religiose ma può essere il simbolo della festa all’insegna del dialogo interreligioso a tavola.

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