L’IMU resta iniqua. I cambiamenti introdotti con l’approvazione del decreto legge n. 4 del 24 gennaio, hanno in molti casi perfino aggravato la situazione delle aziende agricole toscane: la Cia Toscana consiglia ancora agli associati di non effettuare alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Parlamento “che sollecitiamo venga adottato con la conversione del decreto legge”. Lo sottolinea un Ordine del giorno approvato dalla Giunta regionale della Cia che conferma il proprio impegno per contrastare questo insostenibile ed iniquo tributo. La Cia dichiara lo stato di mobilitazione della categoria promuovendo e sollecitando iniziative ad ogni livello, a partire dal territorio regionale.

L’analisi – “Pur prendendo atto che su alcune realtà si registrano degli alleggerimenti di prelievo – afferma la Cia Toscana -, ci sono forti riserve e insoddisfazione per le disposizioni di ulteriore revisione dei criteri di esenzione IMU dei terreni agricoli. I nuovi criteri di esenzione – evidenzia la Cia -, costruiti sulla classificazione ISTAT dei comuni e il loro inquadramento tra comuni totalmente montani e parzialmente montani, continuano a determinare forti iniquità a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni agricoli ubicati in aree marginali e montane

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