FIRENZE – «La Toscana non è la terra del malaffare e della mafia, non è la terra dei fuochi, non è un territorio sui cui non c’è controllo e dove tutto è lecito». E’ quanto si legge nella comunicazione che la giunta toscana farà domani all’aula e che viene anticipata oggi nel fascicolo del Consiglio regionale in merito ai fatti emersi con le inchieste della Dda di Firenze.

La comunicazione sarà fatta dall’assessore regionale all’ambiente Monia Monni. «L’indagine della Dda di Firenze – si legge ancora nel testo firmato da Monni – porta alla luce un tentativo gravissimo di aggressione delle mafie al nostro tessuto socio-economico che nessuno di noi deve sottovalutare e che ci dovrà vedere impegnati con sempre maggiore determinazione e risolutezza». Inoltre sul distretto industriale delle concerie di Santa Croce sull’Arno (Pisa) la comunicazione ritiene «necessario evitare che un intero territorio ed un comparto importante e strategico per la nostra regione, quale quello della concia, sia confuso e associato integralmente alla criminalità organizzata. Si tratterebbe di una semplificazione ingiusta ed ingiustificabile che segnerebbe una sconfitta per tutti noi, indipendentemente dal ruolo o dallo schieramento politico che rappresentiamo». Il testo precisa inoltre che l’intervento di Monni «non entrerà nel merito di vicende personali ed individuali, nel rispetto che si deve al lavoro della Magistratura ma anche degli indagati, che dovranno essere accertate dagli inquirenti, nei quali riponiamo la massima fiducia, e per le quali non possiamo che augurarci una rapida conclusione».

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