FIRENZE – «Al momento non è facile esprimersi in merito all’eventuale presenza di sostanze inquinanti nei pozzi e nelle falde. Sono studi che richiedono tempo, e in tal senso riteniamo fondamentale che arrivino risposte prima possibile».

Lo afferma in una nota Riccardo Martelli, presidente dell’Ordine dei geologi della Toscana, in merito all’ipotesi che pozzi e falde dell’Empolese e della zona del cuoio potrebbero essere stati contaminati dall’utilizzo del Keu come materiale di recupero dei residui derivati dalla lavorazione delle pelli delle concerie: secondo l‘inchiesta della Dda di Firenze 8mila tonnellate di rifiuti speciali conciari misti potrebbero essere stati sversati nel manto stradale della Sr 429 realizzata tra Empoli e Castelfiorentino.

«La Regione Toscana, attraverso Arpat, prosegua e intensifichi le verifiche sul campo»

«In questi giorni, nel comprensorio empolese e in quello del cuoio c’è molta preoccupazione da parte dei cittadini per l’eventuale contaminazione dei suoli e delle acque, preoccupazione che facciamo nostra. Da tecnici auspichiamo che, da parte degli organi competenti, si arrivi presto a definire un quadro conoscitivo puntuale e completo e ad individuare eventuali fenomeni di inquinamento, per dare risposte certe alla cittadinanza – spiega Martelli -. È quindi fondamentale che Regione Toscana, attraverso Arpat, prosegua e intensifichi le verifiche sul campo, potendo contare per questo sul supporto dell’Ordine dei Geologi per dare un fattivo contributo, così come accaduto in questi ultimi anni in circostanze analoghe».

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