Un plafond da 500mila euro per l’innovazione, il recupero e un nuovo impiego di spazi educativi. A stanziarlo è la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e dei Comuni di Firenze, Arezzo e Grosseto. Il contributo si rivolge alle primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e paritarie, della Città Metropolitana di Firenze e delle Province di Firenze, Arezzo e Grosseto. Il bando resta aperto fino al 31 luglio 2018. Ciascun progetto potrà essere finanziato con un massimo di 30mila euro (elevabili a 50.000 in caso di sperimentazioni innovative). Quest’iniziativa, è stato spiegato, nasce dalla convinzione che ambienti funzionali all’apprendimento aiutino e favoriscano la motivazione degli studenti e la loro percezione dello star bene a scuola. Tali spazi sono anche in grado di ridefinire relazioni educative efficaci. Vengono sollecitate proposte su una o entrambe le seguenti linee di azione: l’abbellimento degli spazi e acquisizione delle attrezzature per il sostegno alla didattica; il recupero di spazi vuoti o non utilizzati volti a promuovere l’apertura della scuola al territorio. Si può presentare domanda esclusivamente online sul sito www.fondazionecrfirenze.it nella sezione Bandi Tematici.

Gori: «Contributo al contrasto alla povertà educativa e cognitiva» «L’educazione, l’istruzione e la formazione sono sempre di più all’attenzione dei programmi promossi dalla Fondazione – ha affermato Gabriele Gori, direttore generale Fondazione CR Firenze -. Un orientamento che intende offrire un contributo al contrasto alla povertà educativa e cognitiva dei giovani che, gli ultimi dati Save the Children 2017 lo confermano, rappresenta l’ostacolo al pieno sviluppo della persona sul piano sociale e professionale. La funzione pedagogica dello spazio, trattata nel nuovo Bando Pins, concorre, con le altre dimensioni educative, a ridisegnare processi didattici che vanno nella direzione di  includere, valorizzare e rendere protagonista lo studente». «Purtroppo dobbiamo constatare che gli edifici scolastici italiani soffrono di una arretratezza che penalizza la didattica che sempre più richiede spazi e laboratori funzionali a far lavorare gli studenti in contesti davvero innovativi», ha sottolineato Valerio Vagnoli del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità. «Una didattica davvero inclusiva – ha aggiunto – deve inoltre dare spazio  a percorsi  personalizzati che non possono essere svolti, come talvolta invece avviene, in mezzo ai corridoi o in angoli attigui ai ripostigli. Ben venga allora un convegno ove degli esperti, anche a livello internazionale, ci indichino come meglio utilizzare lo spazio scuola e ben venga un progetto come quello della Fondazione CRF che finanzia le scuole per adeguare i loro spazi e i loro laboratori alle esigenze di una didattica davvero inclusiva e innovativa».

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