ROMA – Un’eredita pesante anche per un aereo. Figuriamoci poi se deve portare in giro capi di stato o essere comunque il mezzo per i voli istituzionali. Il ministero della Difesa ha deciso perciò di dare un colpo di pugno alla scritta ‘Italo Balbo’, presente su un airbus del 31/o Stormo dell’Aeronautica Militare.

Il nome del gerarca fascista, simbolo dell’aviazione italiana in epoca mussoliniana, sarebbe forse rimasto al proprio posto se non fosse stato per l’interrogazione di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, che aveva definito il fatto “una vergogna”, aggiungendo poi che “si evita così imbarazzo alle più alte cariche dello Stato e una figuraccia internazionale al nostro Paese. Naturalmente rimane la domanda sul perchè e su chi abbia pensato negli uffici delle nostre forze armate una decisione così sciocca”.

Per evitare altri possibili nuovi casi, è stato deciso che i velivoli della flotta di Stato torneranno d’ora in poi ad esibire, sulle proprie carlinghe, i soli emblemi della Forza armata di appartenenza, le insegne della Repubblica e le sigle internazionali di riconoscimento.

La retromarcia su Italo Balbo per non ha fatto proseliti in Toscana, dove il Consiglio comunale di Orbetello (Grosseto) ha deciso di intitolargli l’ex idroscalo, nonostante le proteste del presidente regionale Eugenio Giani e dell’Anpi.

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