Il palazzo comunale di Abetone
Il palazzo comunale di Abetone

«La scelta operata  dal Pd ci riporta alle dittature e al ventennio fascista. Solo allora in Italia avevamo assistito ad una tale manipolazione della volontà popolare». Ad affermarlo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gabriele Bianchi commentando l’approvazione, da parte dell’assemblea toscana, della legge istitutiva del Comune unico Abetone Cutigliano Nella giornata di ieri, infatti, il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la fusione dei due comuni, decisione che è stata preceduta il 30 novembre scorso da una consultazione referendaria tra i cittadini.

Abetone contrario alla fusione Nel caso di Abetone l’esito del referendum è stato negativo: su 311 voti validi, 113 sono stati a favore della fusione e 198 quelli contrari. A Cutigliano i voti validi sono stati 699, 641 sì e 58 no. Il dato complessivo è 754 voti favorevoli e 256 contrari. Per questo è stato deciso di adottare il criterio della somma dei voti favorevoli emersi nei due referendum comunali e procedere all’accorpamento.

Cantone: «Attendiamo a breve l’annessione di Scandicci o Prato da parte di Firenze?» Il criterio scelto è stato al centro di polemiche in Consiglio regionale con le opposizioni che hanno criticato il Pd. «Il nostro programma nazionale – ha aggiunto il consigliere M5S Enrico Cantone – prevede la fusione dei Comuni per arrivare al tetto minimo di 5 mila abitanti. Ma qualora si proceda spontaneamente tramite referendum si deve rispettarne l’esito, a prescindere dalla convenienza politica di quanto uscito dalle urne».  La contestazione di fondo parte dal fatto che mentre a Cutigliano i cittadini si sono espressi favorevolmente all’istituzione, il referendum ad Abetone aveva visto una prevalenza dei voti contrari. «Seguendo lo stesso principio – segnalano i 5 Stelle- da domani ogni grande comune potrà annetterne uno limitrofo più piccolo per abitanti, contro la volontà dei cittadini di quest’ultimo. Attendiamo a breve l’annessione di Scandicci o Prato da parte di Firenze?»  I pentastellati riservano una stoccata polemica a tal proposito: «Dopo l’operazione referendum sanità, il Partito Democratico toscano torna a dimostrarsi nemico della volontà popolare e quindi analfabeta della democrazia».

Giani: «Prima seduta del Consiglio con un atto storico» Critiche che non scalfiscono quello che sarà il futuro: il primo gennaio 2017 nascerà il Comune di Abetone Cutigliano Il nuovo ente avrà 2.170 abitanti, nove consiglieri comunali ed un massimo di tre assessori. I due comuni, fino alla metà degli anni Trenta, erano un unico comune.  «Il Consiglio regionale riapre con la sua prima seduta del 2016 con un atto che possiamo definire, nella sua giusta dimensione, storico – ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – Perché i Comuni della Toscana passano da 279 a 278 visto che il Consiglio ha votato la fusione dei Comuni di Cutigliano e Abetone». «Naturalmente – ha aggiunto – il fatto di vedere questi 2 piccoli Comuni, ambedue sotto i 3.000 abitanti, fondersi non è altro che un atto di razionalizzazione che seguirà un percorso durante tutta la legislatura questo Consiglio regionale, cioè quello di favorire le fusioni dei Comuni. Contemporaneamente, oggi si va verso l’indizione del referendum dei Comuni di Fibocchi e Capolona». Complessivamente, pertanto, ha fatto notare Giani, «stiamo facendo nel nostro territorio una razionalizzazione coerente con la spending review. Davvero possiamo essere contenti che l’obiettivo che ci eravamo posti di arrivare a 250 Comuni per la Toscana per la fine della legislatura» sia raggiungibile. Giani, invece, è scettico che la Toscana possa adeguarsi allo studio di Irpet di soli 50 enti. «Un conto è la ricerca – ha chiarito- un altro è l’amministrazione diretta. Penso che prima di arrivare a 50 Comuni in Toscana sfido la Lombardia, che ha un territorio che non è nemmeno il doppio della Toscana ad arrivare dai suoi 1.800 Comuni ad almeno a un numero paragonabile proporzionalmente alla Toscana, che sarebbe di 500-600».  Del resto, «grazie a Pietro Leopoldo già la Toscana è la Regione che ha il numero più razionale fra territori e Comuni. Comunque cercheremo di arrivare a una riduzione, ma non si esageri».

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