Una domenica a parlare di mafia in terra di Siena. È accaduto domenica scorsa con i soci Coop Centro Italia – sezione Valdarbia che si sono dati appuntamento a Torrenieri per riflettere sul pericolo delle infiltrazioni mafiose anche nei nostri territori. L’iniziativa si chiamava “La mafia della porta accanto” e visti anche i recenti fatti di cronaca il tema era assolutamente attuale. L’obiettivo era duplice: avviare una riflessione tra i soci sulla diffusione del fenomeno mafioso e sostenere Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti che ogni giorno opera con i suoi cooperanti nella lotta contro tutte le mafie e per diffondere una cultura della legalità e della giustizia.
 
Coop e Libera insieme Coop Centro Italia è, da molti anni, al fianco di Libera e tale scelta nasce dal fatto che il modo di fare impresa di una grande cooperativa di consumo non può che essere ispirato a valori ben più importanti del solo profitto, primi tra tutti quelli della solidarietà e della giustizia sociale. La Sezione Soci Valdarbia ha voluto così fare la sua parte nel dare un aiuto concreto a Libera. L’evento è stato pensato con un primo momento di approfondimento su un dato di fatto, che i fatti di cronaca di questi ultimi giorni confermano: la mafia può attecchire ovunque. E attecchisce dove le istituzioni e la politica sono deboli ma anche dove c’è ricchezza.
 
Terra da non abbandonare alla mafia Il dibattito, a cui hanno preso parte oltre un centinaio di persone, è stato ricco di interventi di rilievo. Giulio Sica, presidente di Libera Siena ha illustrato le attività dell’associazione a livello nazionale e territoriale per mantenere alta l’attenzione della società civile sul fenomeno mafioso e sulle mutevoli forme di collusione/confusione con le istituzioni; Giovanni Lo Iacono, presidente della cooperativa Rosario Livatino Libera Terra di Naro ad Agrigento, ha presentato la sua cooperativa, nata recentemente e dedicata al Giudice Livatino, proprio perché fu lui ad avviare il sequestro dei beni assegnati. La figura di Livatino, le immagini dei terreni in stato di abbandono, così come i progetti di recupero hanno lasciato sicuramente un segno tra i partecipanti, colpiti dal coraggio e dalla determinazione di non mollare e di non abbandonare la propria terra di Giovanni e i suoi soci. Infine, l’intervento di Massimo Granchi, assessore al Comune di Monteroni che ha illustrato il caso dell’azienda di Suvignano e del complesso procedimento di confisca che prevede, alla sua conclusione, l’utilizzo a fini sociali dei beni.
 
«Primi passi di un lungo cammino» A conclusione l’intervento di Daniela Palazzi, vice  presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Centro Italia che ha ribadito l’impegno della cooperativa di sostenere Libera e le cooperative che coltivano le terre confiscate alla mafia e producono i prodotti a marchio Libera Terra. La presidente della sezione Valdarbia, Anna Maria Santini, si è dichiarata molto soddisfatta dell’incontro e del risultato conseguito, «i primi passi di un lungo cammino che, insieme a Coop Centro Italia, speriamo di poter portare avanti nel futuro».  A conclusione del dibattito una cena di sottoscrizione a base di prodotti Libera Terra il cui ricavato è stato interamente devoluto alla Cooperativa Rosario Livatino.

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