riccio_alessandroPer il secondo anno consecutivo e questa volta con ben tre spettacoli, il Teatro di Rifredi di Firenze dedica un mese (dall’8 al 23 aprile) alla comicità, ai colpi di scena e al trasformismo di Alessandro Riccio, fiorentinissimo autore, attore e regista teatrale.

La meccanica dell’amore Si parte l’8 aprile e si prosegue fino al 12 con “La meccanica dell’amore”: sul palco Alessandro Riccio è affiancato da Gaia Nanni in uno spettacolo che racconta l’incontro tra mondi diversi e lontani, segnati l’uno dalla testardaggine dell’anzianità e l’altro dalla mancanza di elasticità di un robot. Tecnologia e solitudine, poesia e meccanica, delicatezza e comicità, risate e commozione raccontano l’inevitabile trascorrere del tempo e il dramma della solitudine che spesso ne viene. Orlando è un anziano signore schivo e abituato a vivere in modo disordinato, che sarà costretto dall’assistente sociale a prendersi in casa una donna robot per le faccende casalinghe, pena il trasferimento in un ricovero. Messo alle strette si troverà ad affrontare una serie di problemi (prima di tutto tecnologiche) con quella che risulterà essere una colf tutt’altro che ordinaria. «Mi sono ispirato al film di Alberto Sordi “Io e Caterina degli anni ‘80” – spiega Riccio – lo spettacolo non è solo comico ma racconta anche le costrizioni che la società impone sui nostri modi di vivere». Gaia Nanni interpreta la donna robot. «Programmata per fare le pulizie, vive inconsapevolmente una privazione di libertà; facendo da specchio alla vita di Orlando gli permetterà di riscattarsi in un finale che lascerà tutti stupiti. Riccio ha scritto un testo diverso dai suoi spettacoli comici, dove emerge in maniera forte il lato sentimentale. Anche se lavorare alla caratterizzazione così forte di un personaggio sarà una bella sfida per me, resta il fatto che una delle cose più difficili –  scherza Gaia – sarà non ridere al fianco di Alessandro».

Le grand cabaret deluxe Si prosegue il 16 (e fino al 18) con “Le grand cabaret deluxe”, spettacolo in cui Riccio porta in scena un viaggio nel mondo del Varietà, tra musica, personaggi inconsueti, comici romantici e demodé. Le Grand Cabaret Deluxe combina magistralmente elementi musicali, teatrali e circensi. In vecchio locale di second’ordine, un insieme di bizzarri personaggi dà vita ad un Varietà d’altri tempi, strampalato ed esilarante. Una serie di attrazioni improbabili (la cantante francese, il tanghero argentino, la ballerina di flamenco, il presentatore giocoliere, il maestro d’orchestra) fanno rivivere l’atmosfera retró di un cabaret di seconda mano in cui le luci della ribalta nascondono una realtà amara e malinconica. A fianco di Alessandro Riccio (che si trasforma in una serie di inconsueti e teneri personaggi), il bravissimo Alberto Becucci alla fisarmonica e l’eclettico Salvatore Frasca nei panni dello scalcinato presentatore, a creare un trio che lascia senza fiato.

Totendanz – Danza Macabra L’aprile fiorentino di Alessandro Riccio si chiude con “Totendanz – La danza macabra”, teatrino di vita e di morte, fumetto buffo e dissonante in cui si alternano cinque personaggi costretti a piegarsi al volere della Nera Signora. Non valgono preghiere, corruzione, imbrogli. La Morte non si smuove dal suo sacro compito. Chi avrà vissuto potrà trapassare consolandosi di non aver sprecato neanche un giorno; gli altri moriranno con l’eterno rimorso. La “danza macabra” è un motivo iconografico di luoghi sacri usata nel Medioevo come “memento mori” (pensiero fisso sulla caducità della vita) nella quale è raffigurata la Morte (uno scarnificato scheletro) che si porta via tutti i mortali.

 

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