protesta ericsson a genova
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Ericsson, l’azienda svedese operante nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, conferma il licenziamento di 385 dipendenti in Italia, tra i siti di Genova, Pisa e Napoli. Ad annunciarlo il sindacato al termine dell’incontro tra i rappresentanti dell’azienda, rappresentanti del ministero del lavoro, istituzioni locali e organizzazioni sindacali. «E’ giunto il momento in cui la Presidenza del Consiglio intervenga in maniera decisa mettendo in campo una vera  politica industriale degna di questo nome», dice la Cgil. «Neppure le svariate e circostanziate proposte delle regioni hanno minimamente scalfito la pervicace volonta’ di licenziare da parte dell’azienda”, aggiunge Fabio Allegretti, segretario generale della Slc Cgil di Genova.

Sindaci: «Governo sia coinvolto nella vertenza» I sindaci delle citta’ sedi di esuberi Ericsson Marco Doria (Genova), Luigi De Magistris (Napoli) e Marco Filippeschi (Pisa) «ribadendo la propria solidarieta’ ai dipendenti dei quali viene messo in discussione il posto di lavoro, ritengono che la vertenza per il suo carattere nazionale debba vedere pienamente coinvolto il Governo». La prima richiesta all’azienda, si legge in una nota congiunta diffusa dal Comune di Genova «e’ quella di ritirare le procedure di licenziamento avviate. Tale richiesta, gia’ avanzata dalle amministrazioni locali, deve venire anche dal Governo. Contestualmente deve aprirsi una discussione sulla strategia e la presenza di Ericsson in Italia. Il garantire tale presenza significa difendere un prezioso patrimonio di competenze e saperi del nostro paese. Potranno, inoltre, essere valutate misure messe in campo dalle Regioni con impiego di ammortizzatori sociali tali da favorire la definizione di una strategia di crescita».

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