La presidente OPT Maria Antonietta Gulino (Foto pagina Fb Ordine degli Psicologi della Toscana)

FIRENZE – «Il Long Covid è una cronicità a tutti gli effetti, che si è manifestata anche a causa della debolezza della nostra assistenza sanitaria e sociosanitaria territoriale, già carente prima della pandemia».

Lo ha sottolineato Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che, nella giornata delle visite in Toscana, ha incontrato a Firenze il Ministro della salute Roberto Speranza in rappresentanza dei 7300 psicologi toscani, alla presenza del sindaco di Firenze Dario Nardella e dell’assessore Sara Funaro.

«Alla multicronicità dobbiamo rispondere con la interprofessionalità e la intersettorialità – ha sottolineato Gulino – , applicando finalmente la L.328 che prevede l’integrazione multidisciplinare, implementando gli interventi sul territorio, carenti o spesso assenti allo stato attuale”. Recenti studi 2021 (Fonte Nbst) sui pazienti ricoverati per covid 19 dimostrano conseguenze cliniche nei sopravvissuti a breve e lungo termine. Il 14% delle persone tra i 18 e i 65 anni richiede assistenza dopo la fase acuta, 4,95% in più rispetto al 2020 per conseguenze cliniche di tipo cardiovascolare, neurologico, renale, respiratorio e per la salute mentale. I sintomi persistenti rilevati influiscono negativamente sul benessere fisico, mentale e sociale e potrebbero presentarsi indipendentemente dalla gravità del covid. Rischi di nuove conseguenze sono neuropatia, amnesia, problemi di memoria, cognitivi e neuropsicologici, affaticamento, ansia e stanchezza, invalidità temporanea, deterioramento della qualità della vita. La sindrome Long Covid colpisce 3 pazienti su 4».

Necessaria una riorganizzazione socio-sanitaria

«E’ necessario, ora più che mai – ha detto Gulino – procedere ad una riorganizzazione socio-sanitaria, che è nell’agenda politica del governo attraverso tavoli di lavoro ministeriali e sottolineata nella mozione del 16 giugno approvata alla Camera all’unanimità, in cui il governo si impegna sulla salute psicologica e mentale elencando ben 32 punti che dettagliano le attività a favore della popolazione per garantirne il benessere bio-psico-sociale. Il nuovo Pnrr dovrà impegnarsi economicamente per salvaguardare il diritto alla salute di tutti, potenziando le cure primarie, l’assistenza domiciliare, la psicologia ospedaliera e nei pronto soccorso, la psicologia gestionale nell’ambito dell’organizzazione dei servizi, dentro alla cornice di un efficace ed efficiente rapporto tra servizio pubblico e privato convenzionato. Non dobbiamo tornare indietro, non dobbiamo dimenticare il fondamentale contributo di Basaglia, anima della L. 1978, che ha portato l’Italia all’avanguardia sulla salute mentale. Constatiamo che Regione Toscana è ancora una delle regioni a più alto consumo di psicofarmaci (antidepressivi e ansiolitici)».

Implementare le funzioni psicologiche dirigenziali

A questo proposito aggiunge la presidente Gulino «E’ necessario un nuovo piano socio-sanitario che implementi le funzioni psicologiche dirigenziali, che lavori per funzioni di coordinamento includendo gli ordini delle professioni sanitarie, che si impegni alla costituzione di Dipartimenti di Psicologia, con funzioni autonome e interconnesse alle altre competenze sanitarie professionali, e che implementi la psicoterapia convenzionata, reclutando gli psicologi sia a livello nazionale che regionale.  In Toscana siamo circa 7.300 iscritti all’albo degli Psicologi, tutti disponibili a dare il proprio contributo professionale per il benessere psicologico della popolazione».

Le conseguenze della pandemia sui giovani

Attenzione al mondo dei minori e degli adolescenti. La letteratura scientifica ha dimostrato che l’isolamento, l’assenza di attività scolastiche, ricreative, ludico-sportive è una causa dell’aumento crescente di problematiche del sonno, di attacchi di ansia, di fobia e irritabilità, di difficoltà comportamentali e relazionali nei bambini e nelle bambine e negli adolescenti. Ciò perché il disagio più diffuso e trasversale di questi 15 mesi di psicopandemia è stato quello di natura relazionale, dunque per Gulino occorre «intervenire sia nella presa in carico, che strutturando programmi di prevenzione. Non intervenire a favore del benessere di questa fascia di età vuol dire non avere a cuore la società di domani, quelle fatta dai nostri figli e dai nostri nipoti. Assolutamente inaccettabile oggi, nel 2021. In Regione Toscana – conclude la presidente degli psicologi – ci stiamo muovendo, grazie all’approvazione all’unanimità in consiglio regionale del progetto di Psicologo di Assistenza Primaria a fianco del medico e del pediatra nelle case di Comunità e con l’inserimento dello psicologo nella USCA, grazie ad un’altra mozione approvata dal consiglio regionale. Speriamo vivamente che la Regione investa le sue risorse per questi progetti, a favore della salute globale dei suoi cittadini».

Articolo precedentePandemia e smart working. Lavoratori più produttivi ma senza orari. I risultati della ricerca nel settore del credito
Articolo successivoTomaso Montanari è il nuovo rettore dell’Università per Stranieri di Siena