SIENA – Oltre la pioggia, più della pandemia. La priorità era tutta per il Santa Maria della Scala e le centinaia di persone che si sono radunate in piazza del Duomo, hanno mostrato l’interesse per le sorti del complesso museale.

“Non di certo un contenitore – ha affermato l’ex sindaco Roberto Barzanti, uno dei firmatari dell’appello “Salviamo il Santa Maria della Scala -. Un luogo aperto alla contaminazione esterna. Serve però un progetto. La casualità non può più essere tollerata”. La manifestazione è scaturita dagli eventi delle ultime settimane.

Prima il passato di gestione tra un soggetto esterno, Opera Laboratori, e uno di riferimento dell’amministrazione, Sigerico. Poi i problemi legati alla stabilizzazione del personale, con il concorso bloccato. Infine, l’incertezza che riguarda la programmazione culturale, perchè nella rivoluzione operata dal sindaco Luigi De Mossi, questo è ancora un pezzo mancante. Nonostante la creazione della Fondazione Santa Maria della Scala, una realtà per il momento priva di concretezza. “Ci deve essere un disegno d’insieme – ha aggiunto Monica Barni, ex vicepresidente regionale -. Non si può andare avanti con eventi spot”.

Prima di lei, a prendere la parola è stata l’ex docente universitaria Gabriella Piccinni: “Siamo qua per ribadire la necessità di programmazione. E’ un luogo che ha una sacralità nel storia e nel contesto cittadino. Salvaguardarne il presente e il futuro è una priorità”.

Appello in difesa del S. Maria della Scala: “No agli interessi di parte”

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