diabeteMezzo milione di euro alle aziende sanitarie toscane per mettere a punto progetti di cura per la malattia diabetica. La destinazione delle risorse sanitarie è prevista da una delibera approvata nel corso dell’ultima seduta di giunta, delibera che recepisce l’accordo Stato Regioni del 6 dicembre 2012 sul documento “Piano sulla malattia diabetica”.

Verso il modello di gestione integrata L’obiettivo è quello di realizzare un modello di gestione integrata del diabete, basata sulla centralità della persona, individuando l’approccio multiprofessionale, adottando protocolli diagnostico-terapeutici condivisi su tutto il territorio regionale, attraverso progetti e percorsi indicati dal Piano nazionale, concentrandosi su sette progetti obiettivo. Le aziende sanitarie dovranno concentrare la propria azione sul miglioramento della collaborazione tra i professionisti coinvolti; sulla gestione delle complicanze vascolari; sul piede diabetico; sull’ implementazione dell’educazione terapeutica; sulle linee di intervento sul diabete in età evolutiva; sulla la gestione integrata della persona con diabete ricoverata per altra patologia e sull’uso integrato delle tecnologie della telemedicina.

Sono 206mila i diabetici toscani Secondo i dati presentati dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, in Toscana il diabete affligge il 6,3% degli adulti (dati del Sistema informativo sanitario toscano, anno 2013): in valore assoluto si tratta di oltre 206 mila persone. In particolare, l’Ars ha indagato come si curano i diabetici in Toscana e quale impatto ha avuto su questi malati la cosiddetta “sanità d’iniziativa”, il modello organizzativo sperimentato in Toscana da oltre 3 anni e che entro il 2015 dovrà essere adottato da tutti medici di famiglia della regione. Le indagini dell’Ars rilevano che i diabetici assistiti dai medici partecipanti al progetto della sanità d’iniziativa aderiscono di più alle raccomandazioni cliniche di monitoraggio e terapia. Anche gli accessi al pronto soccorso di questi pazienti seguiti con la sanità d’iniziativa diminuiscono, mentre l’ospedalizzazione ordinaria diminuisce meno rispetto agli assistiti in maniera tradizionale. A livello generale, si è rilevato che fra i pazienti diabetici sono le donne 16-44enni a seguire meno le raccomandazioni cliniche di monitoraggio della malattia.

Articolo precedenteIl teatro in scena a Buti, dal 2 al 23 ottobre c’è “Piccoli Fuochi”
Articolo successivoSi incatena davanti alla sede della Regione Toscana per il rispetto delle leggi sulla casa