PIENZA – Il braccio di ferro tra le monache di clausura e il Vaticano prosegue. Le tredici benedettine, che dal 2017 abitano nel monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo”, a Pienza (Siena), non ne vogliono sapere di cedere al decreto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita apostolica, che ha imposto la sostituzione di Diletta, la madre superiora.

Al suo posto è stata individuata una monaca che proviene dal monastero San Magno di Amelia (Terni). Dietro l’avvicendamento al vertice, azioni che non sarebbero state in linea con la Santa Sede. Il Dicastero ha voluto vederci chiaro e qualche mese ha inviato un delegato apostolico a indagare. Nel mirino le attività commerciali delle religiose, protratte con un shop nella pagina facebook del monastero, ma anche le attività sui social: non proprio consone a monache di clausura.

Nel corso del tempo segnalazioni sarebbero arrivate sia all’amministrazione comunale che alla diocesi, guidata dallo scorso settembre dal cardinale Augusto Paolo Lojudice. Il dicastero, se la madre superiora non si sarà farà parte, sarebbe pronto anche a ridurre allo stato laicale l’istituzione.

Nel frattempo la diocesi cerca di mediare, sostenendo che “continuerà a sostenere la presenza dell’istituzione religiosa. Ovviamente il tutto deve svolgersi in obbedienza alle leggi civili e alle disposizioni canoniche e nell’accoglienza delle disposizioni della Santa Sede”.

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