La disperazione di Mario Gomez

La disperazione di Mario GomezAria di rivoluzione in casa Fiorentina nelle ultime ore che hanno visto svanire il sogno di un’estate di due anni fa, poi concretizzatosi in un brutto incubo, arrivare due difensori, uno centrale di medio-basso livello, ed un’incognita croata sulla sinistra, e con tanti dubbi da sciogliere in vista dell’esordio in campionato sabato prossimo contro la Juventus. Il club viola è prossimo ad ufficializzare la cessione ai tedeschi del Wolsburg dell’attaccante teutonico Mario Gomez. Arrivato a Firenze 25 mesi fa per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, e con un ingaggio percepito di quasi 5 milioni di euro, il classe ’85 di Riedling ha firmato per la società di proprietà del gruppo legato alla Volkswagen, cosa che permetterà al club guidato dalla famiglia Della Valle di incassare quasi 15 miliardi delle vecchie lire. Un colpaccio quello di Pantaleo Corvino che controbilancia la perdita del difensore Corluka, a lungo obiettivo di mercato, che ha deciso di rimanere in Russia, alla Lokomotiv Mosca. Al suo posto i viola hanno tesserato Sebastien De Maio, che è letteralmente fuggito dall’Anderlecht, dove era approdato due mesi fa, perchè la sua famiglia è spaventata dal clima di attentati terroristici che si respira in Belgio.

La situazione del mercato viola Contestualmente ieri visite mediche per l’esterno sinistro Milic, prelevato dall’Hajduk Spalato, mentre lunedì scorso si è riaggregato ai compagni, ancora in prestito dal Barcellona, Cristian Tello. All’orizzonte per gli uomini mercato gigliato ancora un paio di acquisti e la volontà di trattenere i ‘big’, come l’infortunato Borja Valero, da qui alla chiusura delle trattative. «Borja Valero? Ho detto l’ultima volta che il giocatore ha già dichiarato che si sentiva uno di noi e che ha piacere di vivere a Firenze e giocare nella Fiorentina – ha raccontato il d.t. viola Carlos Freitas – Il nostro sentimento è lo stesso. Non ci sono novità e quello che si legge su di lui non conta niente. Sorprese da qui al termine del mercato? La sorpresa per i tifosi è aver visto mantenere da parte della società quello che aveva detto fin dall’inizio ovvero che avremmo mantenuto i giocatori piu’ forti e così è stato fino ad oggi. Ci stiamo muovendo su un mercato funzionale più che con nomi che fanno impazzire i tifosi all’aeroporto. Il nostro è un lavoro cosciente su un materiale umano e tecnico per rinforzare l’organico e dare alternative al tecnico e speriamo di fare una Fiorentina competitiva».

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Il d.t. Carlos Freitas con il neo acquisto viola Carlos Sanchez

Il d.t. Freitas: «Sanchez è un giocatore importante»  Proprio il dirigente portoghese ha presentato l’ultimo centrocampista acquistato per la rosa di Paulo Sousa, Carlos Sanchez, arrivato in prestito dal West Ham. «Abbiamo deciso di prendere Carlos Sanchez con gioia, e’ un giocatore importante, con circa 70 presenze nella sua nazionale, un pilastro della crescita della Colombia e che per fortuna ha deciso di raggiungere la nostra rosa – ha evidenziato Freitas – Lui è un prodotto esemplare di un mercato funzionale, efficace e allo stesso tempo che dia qualche soluzione in piu’ al nostro allenatore, in un mercato ubriaco di cifre spaventose che si sono spese per Higuain e Pogba. Questa è la realtà della nostra società, che ha deciso di prendere un giocatore di questa caratura comunque importante». A Sanchez, chiamato in patria l’anti Messi, per come spesso è riuscito a fermare nelle gare in Sudamerica il gioiello argentino, il compito di bloccare i talentuosi giocatori della serie A per la rosa di Paulo Sousa, a cominciare da quelli della Juventus. «La sfida ai bianconeri è una gara contro la formazione ritenuta piu’ forte, con tanti giocatori forti – ha raccontato il colombiano – La Fiorentina però ha tanti giocatori forte e deve pensare di provare a vincere. Dobbiamo giocare tutte le partite allo stesso modo come se dovessimo salvarci all’ultima gara di questo campionato, affrontando ogni gara, ogni domenica, come fosse una sfida come quella contro la Juventus. Cuadrado? E’un grande amico, è come fosse un fratello per me. Prima di venire qui ho parlato con lui e me lo ha descritto come un club molto familiare e di grande livello».

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