Le sigle sindacali di Banca Monte dei Paschi di Sena intervengono all’indomani dell’incontro con l’Ad Fabrizio Viola e bocciano le nomine degli “esperti esterni” (leggi) chiamati a dare manforte al management aziendale. Non solo, i sindacati non sembrano gradire che le comunicazioni sopraggiungano tramite gli organi di informazione prima di un confronto tra le parti. «Anche questa volta – si legge nella nota stampa dei sindacati – si è ripetuta quella che sembra diventata una consuetudine: effettuare l’informativa alle OOSS solo dopo che le decisioni stesse sono state riportate, con tanto di dettagli ed alla faccia della tanto sbandierata riservatezza, dagli organi di informazione. Come OOSS abbiamo ribadito all’Amministratore Delegato che si tratta di una prassi inqualificabile che dimostra un profondo disprezzo nei confronti delle relazioni sindacali e dei lavoratori».
 
Una manager Sky è decisione inaccettabile «Per quanto riguarda il merito delle decisioni assunte – prosegue la nota – il CdA ha approvato l’accorpamento delle Direzioni Commerciali, la sostituzione dell’esistente Direzione RU, Organizzazione e Logistica con due Direzioni (Risorse Umane, Operativa), oltre la riduzione del numero dei Vice Direttori Generali tematica più volte sollecitata dalle OO.SS. All’interno di queste decisioni è prevista anche l’assunzione di dirigenti dall’esterno in contraddizione con la più volte sottolineata volontà di valorizzare le risorse interne. Particolarmente inaccettabile appare la decisione relativa all’affidamento  del  ruolo di Responsabile della Direzione Risorse Umane ad un manager proveniente da Sky. Non solo si è ritenuto di non poter trovare all’interno della Banca e del Gruppo persone in grado di ricoprire tale ruolo ma addirittura si pensa di affidarlo, in un momento nel quale sono previsti un nuovo Piano Industriale ed il confronto sui costi, ad un manager che non conosce la Banca e che non ha alcuna esperienza professionale nel settore creditizio e finanziario. E’ una decisione perfettamente coerente con il tentativo di rendere esclusivamente formali le relazioni sindacali, escludendo i Lavoratori da qualsiasi confronto relativo alle scelte strategiche dell’Azienda e confinando il Sindacato in un ruolo subalterno utile solo a contrattare al ribasso (tagli occupazionali e salariali, riduzione dei diritti) le ricadute delle scelte manageriali. Si tratta di una scelta perdente e culturalmente arretrata che se passasse non tarderebbe ad arrecare danni gravissimi all’Azienda, alla sua stessa capacità di creare reddito, alle capacità professionali dei dipendenti.
 
L’auspicio per un confronto «I Lavoratori del Mps – conclude la nota – hanno sempre dimostrato grande senso di responsabilità coniugando la difesa dei propri diritti con la salvaguardia dell’Azienda. Sono ancora pronti a farlo ma nella chiarezza delle posizioni e senza sconti rispetto a proposte che nulla hanno a che vedere con l’efficienza aziendale ma che riguardano il tentativo di ridimensionare salario e diritti. Per questo è necessario che l’Azienda cambi strada e ritorni a confrontarsi con le OOSS sulla base di Progetti Industriali definiti, dia risposte concrete alle richieste dei Lavoratori che grazie alla loro professionalità stanno tenendo in piedi la Banca in questi difficili momenti. Se non lo farà la sfiducia già esistente si accentuerà e l’Azienda si troverà di fronte ad una contrapposizione ancora più decisa rispetto al passato»

Articolo precedenteLa figura dell’Agronomo entra in Comune, progetto pilota a San Gimignano
Articolo successivoIndagini sulle torri di San Gimignano per prevenire i terremoti