carabinieri5Sarebbero una ventina i Carabinieri della Lunigiana, in provincia di Massa Carrara, indagati dalla Procura apuana per reati che vanno dall’abuso di ufficio, al sequestro di persona, passando per le lesioni personali e le molestie sessuali. Un’inchiesta che colpisce al cuore l’Arma dei Carabinieri nonostante il Procuratore capo di Massa, Aldo Giubilaro, abbia voluto sottolineare che «gli episodi sono isolati e circoscritti a pochi militari» e che «l’Arma non merita di diventare un mostro a sei teste». Tra gli indagati, oltre ai Carabinieri, risulterebbero anche alcuni cittadini extracomunitari.

L’Arma non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione Dalle sei di mattina fino alla mezzanotte si sono svolte le perquisizioni nelle caserme di Aulla e Pontremoli; gli uomini della Polizia Giudiziaria, assieme ad altri reparti dell’Arma e alla Forestale hanno sequestrato presunti verbali falsificati, cercando le prove di abusi ed irregolarità commesse da alcuni Carabinieri. Le accuse, arrivate presumibilmente da alcune vittime degli abusi, riguardano lesioni ai danni di un cittadino extracomunitario, molestie ad una prostituta, sequestro di persona in caserma sempre ai danni di uno straniero. Poi ci sono alcuni casi di false dichiarazioni e omissione di atti d’ufficio. Le perquisizioni, conferma il Procuratore Giubilaro, hanno riguardato anche alcuni appartamenti privati e auto di servizio. Tutti gli indagati sono a piede libero e l’Arma non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. I disagi però sono stati tanti, perché di fatto le due caserme principali della Lunigiana, non sono state pienamente operative per tutto il giorno. Ad Aulla molti servizi sono stati dirottati sulla stazione di Pontremoli e anche ad alcuni utenti è stato chiesto di rivolgersi temporaneamente ad altri comandi.

Il sindaco: «Rischio è che gente smetta di aver fiducia nelle Forze dell’Ordine» «Il rischio è che la gente smetta di avere fiducia nelle Forze dell’Ordine – ha commentato il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini– e questo è pericoloso per tutte le istituzioni che da sempre, come noi, collaborano insieme per il bene e la sicurezza dei cittadini. Alla Procura l’augurio di un buon lavoro, sereno e trasparente. All’Arma quello di uscire pulita da questa brutta storia per tornare a fare quello per cui noi siamo fieri di lei».

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