No ai tagli imposti dal Governo. No alla macelleria sociale. Questo pomeriggio i disabili senesi sono scesi in piazza per far sentire la loro voce e protestare contro le drammatiche prospettive di vita che attendono le persone con disabilità per gli effetti delle manovre economiche varate dal Parlamento.

Aism, Asedo, Anmil, Anmic le sigle che hanno sfilato. Con ampia adesione, lungo le vie del centro partendo da Piazza Matteotti per arrivare in Piazza del Campo dove una delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi.

Tra i motivi della protesta l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza (400 milioni nel 2010), la riduzione del Fondo per le politiche sociali a 69 milioni nel 2012 (sono stati 435 milioni nel 2010), i tagli agli enti locali che ammontano a 6 miliardi per il 2012, 6,4 miliardi per il 2013 il 2014 che tradotto vuol dire meno servizi alle persone e meno assistenza sociale. A rischio anche gli assegni di accompagnamento che potrebbe perder un disabile su tre.

Il coro unanime che si è levato questo pomeriggio da Piazza del Campo è che in Italia si spende meno della metà della media europea per la non autosufficienza. Ma i disabili non sono persone di serie B e ora dicono “basta”.

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