gdf2300 tonnellate di olio sequestrato, 15 perquisizioni eseguite nella giornata di ieri e di oggi, 35 indagati per i reati di frode in commercio e riciclaggio merceologico e reati tributari pari a un milione e 700mila euro. E’ il risultato dell’operazione “Fuente” condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Siena e dall’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena.

Olio importato dalla Spagna Sarebbero almeno 6 o 7 le aziende italiane, tutte con una grande distribuzione anche all’estero, coinvolte nell’indagine . E’ quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta. Secondo le stesse fonti l’olio deodorato sarebbe proveniente dalla Spagna. Nelle ultime ore, inoltre, anche la Procura di Perugia sta lavorando a stretto contatto con quella senese e, secondo quanto si apprende, l’inchiesta e’ destinata ad allargarsi anche ad altre Procure italiane.

In commercio olio extravergine di scarsa qualità Le perquisizioni sono state eseguite in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia in importanti aziende e stabilimenti operanti a livello nazionale ed internazionale. L’operazione ha permesso di scoprire un vasto fenomeno di frode finalizzato alla commercializzazione di enormi quantitativi di olio extravergine di oliva, di scarsa qualità illecitamente ottenuti all’estero, ricollocati sul mercato nazionale attraverso illecite miscelazioni non rilevabili alle analisi ufficiali con l’interesse di numerosi imprenditori italiani operanti il confezionamento e il commercio sul mercato interno ed internazionale.

In Italia olii deodorati per ingannare controlli e consumatori Dalle indagini, avviate nei primi mesi del 2013, è emersa anche l’introduzione sul territorio nazionale di oli deodorati, cioè sottoposti a trattamenti industriali di raffinazione (non consentiti nella produzione di olio extravergine di oliva) in grado di eliminare odori e sapori sgradevoli da una materia prima di scarso pregio e qualità e pertanto, come tale, inutilizzabile per l’ottenimento di oli extravergini. II pm Aldo Natalini non scioglie le riserve sulla possibile estensione del fenomeno che coinvolge numerosi operatori del settore, sia nazionali che esteri.

 

 

Articolo precedenteMassa Minerali sospende la mobilità. Rsu deluse: «Volevamo il ritiro dei licenziamenti»
Articolo successivoUniversità di Siena, il rettore in onda