Agri&Tour 56Da Arezzo arriva una notizia che rischia di nuocere all’immagine di AgrieTour, a poche settimane dalla sua inaugurazione. Il 13 novembre prossimo, infatti, si aprirà ad Arezzo il quattordicesimo Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, oscurato da un dato tutt’altro che positivo.

Violazioni contestate a 50 agriturismi Stando alle indagini del nucleo provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, ben 50 agriturismi e B&B della zona, quest’estate avrebbero violato il fisco per 220mila euro. Le violazioni riscontrate sono di natura fiscale e amministrativa. C’è un po’ di tutto: mancata esposizione dei prezzi alla clientela, mancato rispetto dei requisiti oggettivi e soggettivi (limiti dimensionali, capacità ricettiva, natura dei servizi offerti, ecc.), mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali, impiego di lavoratori in nero/irregolari, mancato pagamento del canone Rai. Un calderone insomma, dove sono precipitate alcune delle strutture di Arezzo, secondo l’Istat quarta provincia Toscana per numero di agriturismi e tra le prime d’Italia ad aver inaugurato negli anni ’70 questo modello di accoglienza sostenibile. Pertanto, se quella dell’agriturismo è una delle realtà economiche più consolidate ed importanti della provincia, notizie di questo tipo rischiano di minare la fiducia dei turisti verso questo sistema di ospitalità.

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Chiara Innocenti, presidente di Cia Arezzo

Coldiretti tace, parla la Cia L’associazionismo del settore è imbarazzato, restio al commento. Coldiretti, ad esempio, nonostante sia stata più volte contattata non ha voluto parlare con noi, mentre lo ha fatto Chiara Innocenti, presidente di Cia Arezzo. «Per tutto quello che passa dai nostri uffici, noi di Confederazione Italiana Agricoltori siamo i garanti esclusivi. Resta, comunque, il fatto che non riusciamo ad avere un controllo su tutto, per esempio il pagamento del canone Rai, che tra l’altro non rientra nemmeno nelle nostre competenze. Ben vengano i controlli delle Forze dell’ordine, però sarebbe bello non si partisse dal presupposto di colpevolezza delle aziende. Le nostre aziende agricole lavorano al meglio, costrette però a fare i conti con un carico fiscale pesante e in costante aumento. Tra poco non ce la faranno più. Il loro futuro è a rischio. Questo non vuol dire che sono autorizzate a non adempiere ai loro doveri. Vorremmo solo più collaborazione con le Forze dell’ordine e la consapevolezza delle difficoltà burocratiche a cui si va quotidianamente incontro. I nostri soci lavorano nella legalità e notizie di questo tipo hanno odore di sensazionalismo. Il momento è delicato. Tra poco si inaugurerà AgrieTour ma soprattutto arriveranno le vacanze natalizie. Gli agriturismi in questo periodo lavorano a regime e notizie di questo genere possono fare davvero male agli addetti al settore».

Aspettiamo, dunque, il Salone di AgrieTour per fare il punto della situazione. Una cosa è certa: questo ed altri settori scontano le infrazioni non la pubblicità che si dà alle stesse.

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