adozioneIn adozione e affidata alle cure di una coppia «amorevole». Sembra essere questo l’ultimo capitolo della travagliata storia della figlia della 35enne italiana, originaria di Chiusi (Siena) , fatta nascere con un parto cesareo forzato nell’agosto 2012 in Gran Bretagna.  A riferirlo sono i media britannici citando Sir James Munby, presidente della divisione per il diritto di famiglia dell’Alta Corte, responsabile per il caso.

La mail dall’Italia «Spero il meglio per mia figlia» L’ordine di adozione è stato emesso lo scorso primo aprile e sottolinea Munby «la decisione segna il capitolo finale del caso riguardante la donna  e sua figlia». I media britannici riferiscono inoltre che la donna in una e-mail ricevuta dal Tribunale competente lo scorso 28 marzo ha scritto: «Spero il meglio per mia figlia. Dal punto di vista personale sto tentando di dimenticare questa brutta esperienza vissuta in Inghilterra. Amo mia figlia e prego affinché la possa rivedere un giorno».

Il sostegno del sindaco di Chiusi A farle eco è il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli che interpellato sulla vicenda ha dichiarato: «Le autorità britanniche si pongano adesso anche a tutela del diritto naturale della madre di poter rivedere un giorno sua figlia – ha detto – Si tratta di una vicenda molto complessa e delicata che sembra essere giunta al termine mi auguro tuttavia che le autorità diplomatiche italiane si possano attivare, nel rispetto delle reciproche competenze e delle normative vigenti, per poter un domani esaudire la richiesta della mamma». La vicenda della 35enne era ben nota ai servizi sociali di Chiusi ben prima che i media italiani riportassero la notizia del parto. La donna, di famiglia benestante, avrebbe, però, sempre frequentato poco la cittadina in provincia di Siena specialmente dopo essere partita per gli Usa prima ancora dell’esperienza lavorativa in Inghilterra.

Il parto forzato A dicembre 2013 è stato per primo il quotidiano britannico The Telegraph a riportare la cronaca dei fatti risalenti a 15 mesi prima quando una donna italiana in viaggio di lavoro a Londra e vittima di una crisi depressiva per sindrome bipolare, fu sottoposta a parto cesareo forzato dopo l’autorizzazione di un giudice inglese. Dopo il parto la figlia fu affidata ai servizi sociali che avevano avviato le pratiche per l’adozione da parte di una famiglia inglese. I legali della donna avevano subito gridato allo scandalo per un fatto senza precedenti. Oggi la notizia dell’avvenuta adozione e,forse, di un futuro un po’ più sereno almeno per la bambina.

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