SIENA – Piano industriale al centro della riunione del Cda di oggi di Banca Mps.

Il documento sarà alla base delle trattative tra il ministero del Tesoro e l’Europa sul rinvio del termine per l’uscita dello Stato dal capitale del Monte, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Il piano coprirà l’orizzonte temporale 2022-2026.

Aumeno di capitale da 2,5 mld

Da parte della banca senese sono attesi impegni più stringenti sul fronte dei costi, in particolare del personale, una revisione del perimetro del gruppo e la cessione di ulteriori crediti deteriorati, migliorando ulteriormente un npl ratio tra i più bassi in Italia. Il piano sarà accompagnato dall’indicazione di un fabbisogno di capitale che sarà tanto più consistente quanto più profondo sarà il lavoro di ristrutturazione:  Mps ha chiesto 2,5 miliardi.

Da uscite volontarie risparmi per 275mln

In Commissione banche l’ad Guido Bastianini aveva ragionato sull’uscita di 4 mila dipendenti, con un costo una tantum di 950 milioni e risparmi annui di 315 milioni. Il documento approvato questa sera prevede l’attivazione di un piano di uscite volontarie di personale, con risparmi di costo di circa 275 milioni di euro all’anno. Tali risparmi potrebbero essere per la maggior parte realizzati entro il 2024, in funzione delle negoziazioni con i sindacati.

Il piano sarà sottoposto alla Bce per le valutazioni e decisioni di competenza delle varie authority. «Attualmente la Banca non è in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi, ma fornirà alle autorità il massimo impegno a collaborare affinché i suddetti processi possano essere completati con successo e tempestività», si legge in una nota diffusa dalla banca senese.

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