MONTERONI D’ARBIA – Il 21 gennaio del 1982, dopo aver compiuto una rapina alla periferia di Siena, sette appartenenti all’organizzazione Prima Linea salgono su un autobus della linea Siena – Montalcino.

A Monteroni d’Arbia (Siena) l’autobus viene fermato dai carabinieri ad un posto di blocco. Nasce una sparatoria in cui vengono uccisi i carabinieri Euro Tarsilli, Giuseppe Savastano e il terrorista Lucio di Giacomo. Rimane gravemente ferito il maresciallo Augusto Barna. Gli altri terroristi riescono a fuggire ma verranno catturati e condannati.

A 40 anni da quel drammatico giorno, Monteroni d’Arbia non dimentica e ricorda i due carabinieri ucci con una messa e una deposizione di corone al memoriale.

“Sono trascorsi 40 anni, a quel tempo facevo la quinta liceo – ricorda Angela Ceccarelli, oggi docente all’Istituto Bandini di Siena che si trovò a transitare su quella strada maledetta – Fu una mattinata incredibile, per tornare a casa fu un disastro, la Cassia non si poteva percorrere, inoltre nel tratto dove abito io, fino a Monteroni stavano rifacendo l’asfalto, c’era nell’aria una nube di polvere, tante le macchine della polizia e dei carabinieri”. Un ricordo ancora lucido e vivo a distanza di così tanti anni. “Ricordo che mi fece molta impressione sentire al TG delle 20 la notizia dell’attentato e nominare Siena, Monteroni d’Arbia, Buonconvento, il mio mondo”. Un accadimento drammatico che scosse le coscienze anche dei più giovani.

“Andammo ai funerali dei due agenti morti, fu un vero strazio – ricorda ancora Angela Ceccarelli – La camera ardente era stata allestita alla Santissima Annunziata, al centro della navata i due feretri e ai lati i familiari. In particolare, ricordo le madri tutte vestite di nero, anche la testa. Due ragazzi e noi studenti di pochi anni più piccoli sfilammo davanti a queste bare. Provai una strana sensazione, mi venne in mente la madre del terrorista morto, anche quella mamma avrà provato un dolore straziante, ma lei non aveva nessuno a consolarla”.

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