FIRENZE – Botta e risposta. Il sindaco Francesco Ferrari ha già dettato la linea sul rigassificatore: “Giani ha preannunciato che martedì firmerà l’autorizzazione e noi faremo ricorso”.

Tutto secondo copione nell’ultima riunione prima della decisione sul collocamento della Golar Tundra, che si è svolta nella sede della Regione. La conferenza dei servizi è stata sospesa per un’ora perché il Comune ha presentato altre osservazioni tecniche che devono essere valutate. La mattinata è stata caratterizzata da una manifestazione di protesta, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone. “Se la nave arriverà fermeremo la città”, hanno gridato i dimostranti.

Francesca Marino, portavoce del Comitato Liberi insieme per la salute, ha spiegato che “noi speriamo fino all’ultimo, siamo qui per far cambiare idea a Giani, non vogliamo assolutamente che venga messo questo rigassificatore nel nostro porto, speriamo che Giani si illumini e non metta questa firma”. Se arrivasse il via libera, ha ribadito Marino, “chiederemo al sindaco di Piombino di fare ricorso al Tar”.

Insieme ai comitati, sono in presidio di fronte alla sede della Regione Toscana, anche esponenti di Italia Nostra, dell’Usb e dell’Ugl che ieri, in occasione della manifestazione a Piombino, hanno indetto lo sciopero provinciale. I manifestanti hanno appoggiato numerosi cartelli sul muro della Regione Toscana con scritte come ‘Giani e Cingolani da Piombino giù le mani’, ‘Piombino è nostra e non si tocca’, ‘non è transizione ecologica ma solo transizione economica’, ‘rigassificatore lontano dalle nostre case e dalle coste di tutti gli italiani’, ‘il mare è vita e il rigassificatore è morte’, ‘la tragedia del Vajont non insegna nulla?’.

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