ISOLA DEL GIGLIO – Prosegue il monitoraggio delle azioni di ripristino ambientale dei fondali marini dell’area dell’Isola del Giglio (Grosseto) danneggiati dal naufragio della Costa Concordia, a dieci anni dal tragico evento.

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Il recupero ambientale, spiega in una nota l’agenzia regionale per l’ambiente della Toscana Arpat, prevede «azioni di reimpianto di esemplari della fanerogama marina Posidonia oceanica e di organismi appartenenti alla biocenosi del coralligeno». L’obiettivo, che fa seguito ad un accordo dell’agosto 2021 tra Regione Toscana, Ispra, Arpat e Costa crociere, è il ripristino e il restauro ambientale dei fondali danneggiati. Tra le finalità anche «valutare nel lungo periodo le dinamiche di recupero naturale delle biocenosi danneggiate dal naufragio della nave Costa Concordia e dal cantiere di rimozione». Le attività di controllo e monitoraggio prevedono specifiche immersioni di squadre di operatori scientifici subacquei di Arpat e Ispra. I due enti elaboreranno rapporti tecnici delle attività di indagine sul campo, la documentazione sarà «trasmessa all’Osservatorio di monitoraggio e prevederà l’elaborazione di rapporti tecnici che potranno essere di supporto alle decisioni che di volta in volta dovranno essere prese».

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