LUCCA – “L’aggressione nel carcere di Lucca di tre agenti ad opera di un detenuto già sottoposto a perizia psichiatrica è l’altra faccia della medaglia dell’emergenza aggressioni-suicidi vale a dire che le problematiche maggiori si concentrano per la presenza di tossicodipendenti e persone con problemi mentali”.

A sottolinearlo il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (Spp) Aldo Di Giacomo per il quale “mentre va scemando la commozione per i suicidi di giovani tossicodipendenti avvenuti nel carcere di Verona e Frosinone è necessario far seguire la lucida analisi della situazione e con essa proposte concrete per mettere fine alla ‘strage di Stato’ e la ‘caccia all’agente’ senza la facile ricerca di un capro espiatorio”.

Di Giacomo riporta nello stesso comunicato alcuni dati secondo cui “la presenza di detenuti definiti tossicodipendenti è di circa 18.000 (poco meno del 30% del totale); il 13% del totale della popolazione detenuta ha una diagnosi psichiatrica grave, in numeri assoluti significa oltre 7.000 persone. Con queste persone particolarmente fragili nel 2021 che nel 2022, la media di assistenza psichiatrica e psicologica si attesta intorno alle 10 ore settimanali ogni 100 detenuti per gli psichiatri e intorno alle 20 ore settimanali ogni 100 detenuti per gli psicologi”.

“È arrivato il momento – afferma Di Giacomo – che la presenza di ‘detenuti tossicodipendenti’ e ‘detenuti psichici’ si affronti nei modi e con gli strumenti più idonei, perché il carcere non può diventare il ‘ghetto sociale’ nel quale liberarsi di persone con specifiche problematiche sino a lasciarle morire”.

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