Foto Confindustria Toscana Nord

FIRENZE – I venti di guerra provenienti dall’Ucraina sono destinati ad incidere sul Pil della Toscana che, secondo le previsioni, potrebbe passare, nel 2022, dal +3,9% al +3,3% con una flessione tra i tre e i quattro decimi di punto di pil regionale all’anno dal 2023 al 2025.

Lo certificano le elaborazioni su dati Istat e Prometeia riportate in uno studio di Ires Toscana, presentato a Firenze dalla Cgil Toscana.

In caso di una non breve durata del conflitto bellico, “le conseguenze sarebbero disastrose da tutti i punti di vista – ha affermato Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana – e non sarebbe eccessivo tornare ad evocare il rischio della perdita di centomila posti di lavoro in Toscana come effetto dell’impatto dei fattori negativi descritti sulle filiere industriali e su ridimensionati volumi di flussi turistici della nostra regione”.

Nel 2021 in Toscana il tasso di disoccupazione è salito al 7,6%, mentre la partecipazione al mercato del lavoro si posiziona al 71,1%, ancora 1,6 punti al di sotto del livello medio del 2019. I rapporti di lavoro a termine costituiscono il grosso della ripresa occupazionale (+28.300 posizioni considerando anche gli stagionali), mentre dall’altro lato i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato rallentano molto (da 14.600 nel 2020 a 431 nel 2021).

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